Badante killer, Mario Eutizia: "Non sono pazzo, non ce la facevo a vederli soffrire"
Ha confessato gli omicidi di quattro anziani per alleviare le loro sofferenze. Le dichiarazioni rilasciate durante l'interrogatorio rivelano i motivi dietro i suoi atti
Mario Eutizia, noto come il "badante killer," è attualmente al centro di un caso di cronaca nera che ha scosso l'opinione pubblica italiana. Questo uomo di 48 anni, originario di Napoli e senza fissa dimora, si è costituito spontaneamente ai carabinieri di Caserta, confessando di aver ucciso quattro anziani di cui si prendeva cura.
La sua motivazione? Non sopportava di vederli soffrire. Durante l'interrogatorio condotto dalla pm Annalisa Imparato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Eutizia ha spiegato che la sua coscienza lo ha spinto a confessare.
Il Dramma Umano Dietro le Confessioni
L'interrogatorio di Mario Eutizia, avvenuto lo scorso giovedì, ha rivelato un quadro inquietante della sua psiche e delle motivazioni che lo hanno portato a commettere tali atti estremi. Eutizia ha descritto il profondo disagio che provava nel vedere gli anziani soffrire, un dolore che sentiva come insostenibile. "Non ce la facevo più a vederli soffrire," ha dichiarato durante l'interrogatorio. Secondo quanto riportato, Eutizia ha somministrato dosi letali di farmaci per porre fine alle sofferenze delle sue vittime. Queste azioni, che lui considera come un gesto di pietà, lo hanno infine condotto a cercare aiuto dalle autorità.
La Vita Precedente di Eutizia e le Sue Condizioni Attuali
Mario Eutizia, oltre ad essere un senzatetto, è affetto da gravi malattie, tra cui un cancro e il diabete, che hanno ulteriormente aggravato la sua condizione fisica e mentale. Nonostante la mancata convalida del fermo per assenza di pericolo di fuga, Eutizia è stato comunque trattenuto in carcere per evitare la reiterazione del reato. Gli avvocati difensori, Gennaro Romano e Antonio Daniele, hanno segnalato l'interesse di diverse associazioni e strutture sanitarie a fornire assistenza a Eutizia, ma al momento rimane in custodia presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Dettagli dall'Interrogatorio: La Lotta Interna di Eutizia
Durante l'interrogatorio, la pm Imparato ha cercato di capire meglio le motivazioni che hanno portato Eutizia a compiere questi atti. Quando gli è stato chiesto quale tipo di aiuto desiderasse, Eutizia ha risposto: "Voglio fermarmi." Ha poi aggiunto che la vista del dolore degli anziani era insopportabile per lui, spingendolo a compiere gesti estremi per alleviare le loro sofferenze. Nonostante le domande della pm volte a sondare se fosse stato influenzato da una "voce interna," Eutizia ha negato qualsiasi disturbo psichico, affermando di non essere pazzo. Ha insistito sul fatto che le sue azioni erano dettate dalla disperazione nel vedere persone gravemente malate chiedere di morire per porre fine alle loro sofferenze.
Le Vittime: Una Tragedia in Due Atti
Le indagini hanno finora confermato la morte di due anziani tra la fine del 2023 e marzo 2024, i cui nomi sono stati forniti dallo stesso Eutizia. Le vittime più recenti sono Luigi Di Marzo, 88 anni, ucciso a Casoria nel dicembre 2023, e Gerardo Chintemi, 95 anni, deceduto a Vibonati nel marzo 2024. Per quanto riguarda gli altri due omicidi, avvenuti circa dieci anni fa a Latina, Eutizia ha fornito meno dettagli, ma si è detto disposto a collaborare ulteriormente con gli investigatori se dovesse ricordare altri particolari.
Sviluppi Futuri
Il caso di Mario Eutizia, che ha portato a termine la sua confessione per un profondo senso di colpa e un desiderio di fermarsi, è ora nelle mani della Procura di Latina, competente per territorio. Questo caso solleva importanti questioni etiche e legali riguardo alla gestione del dolore e delle malattie terminali, e pone l'accento sulle condizioni disperate in cui possono trovarsi i caregiver, specialmente quando anch'essi sono gravemente malati. Il futuro di Eutizia è incerto, ma il suo caso continuerà a far discutere l'opinione pubblica e le istituzioni.