Sorelline morte in campeggio a Massa Carrara. “Non respiro, ti voglio bene”.
Sono queste le ultime parole pronunciate dalla 14enne Malak prima di spirare tra le braccia del padre Hicham, dopo che un pioppo si era abbattuto sulla tenda in cui dormiva con la sorellina nel camping di Marina di Massa.
Il genitore
Raccontando la tragedia a La Stampa, invoca giustizia. Intanto, la procura darà incarico formale a un agronomo forestale per una perizia sull'albero.
La risposta attesa dal tecnico è se la pianta è caduta per maltempo o se la tragedia poteva essere evitata.
"Ci ha svegliato il rumore del vento. Un boato, - è il racconto che Hicham Lassiri, 43 anni, padre delle due sorelle torinesi di origini marocchine morte mentre erano in vacanza, fa a La Stampa. -
Dopo pochi secondi è caduto l’albero. Jannat, la piccolina, non la vedevo".
Il racconto del padre
"Mi sono avvicinato a Malak che aveva un taglio sulla fronte e mi diceva: 'Papà non riesco a respirare, non ce la faccio'. Io le ho risposto: 'Non mi lasciare, ti prego, non mi lasciare'.
Lei mi ha guardato e ha risposto: 'Non posso. Vi voglio bene'. Queste sono state le sue ultime parole. Poi è svenuta e non si è più svegliata".
"Spero che qui sulla terra sia fatta giustizia, perché quell’albero non doveva cadere addosso a loro, - continua il padre di Malak e Jannat su La Stampa. -
Era tutto marcio e doveva essere tagliato prima. Io non voglio accusare nessuno, ci sono le indagini per questo. Chiedo solo giustizia e verità".
La perizia
Proprio per capire lo stato di quel pioppo dalla procura viene conferito l'incarico formale a un agronomo forestale per una perizia.
Servirà, dunque, per definire "le condizioni dell'albero e se era prevedibile o meno che potesse cadere in caso di maltempo", come ha specificato il procuratore capo di Massa Carrara Piero Capizzoto.(Tgcom24)
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