Scoppia nuovo focolaio Covid nel Napoletano, almeno 11 bambini sarebbero contagiati. E' quanto sta accadendo nella ridente cittadina di sconsigliano ed esattamente nel campo rom, a ridosso della Circumvallazione esterna.
Come riporta Il Mattino, nell’area nomadi attrezzata dal Comune di Napoli, si erano verificate catene di contagi e focolaio tra i suoi residenti, nel mese di luglio 2020, per cui era stata attivata la Task Force epidemiologica dell’Asl Napoli 1 con screening a tappetto e l’attivazione dell’isolamento fiduciario.
Nuovo Focolaio - La situazione
Al momento, su un totale di 65 tamponi eseguiti tra il 25, 26 e 27 novembre 2020, sono risultati positivi al Covid 29 abitanti Rom, tra cui anche un bimbo di 2 anni e molti minori di età inferiori 10 anni.
La consistente percentuale di contagiati, pari al 44, 61% sul totale dei test, ha fatto scattare la procedura dell’Asl per il tamponamento massivo degli oltre 300 abitanti nel campo.
Miozzo lancia l’allarme: “Natale sobrio o sarà uno tsunami. Niente messa, Dio ci perdonerà”
Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico Scientifico, lancia l’allarme e mette tutti in guardia. «Arrivati a questo punto, deve essere chiaro a tutti che anche le nostre più significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un’ondata all’altra». Lo ha dichiarato in un’intervista a Inews24.it.
E ancora prosegue
«O facciamo così o verremo travolti da uno tsunami inarrestabile – prosegue Miozzo – che non si limiterà al coronavirus, ma aumenterà il rischio di morire d’infarto o a causa di un incidente perchè non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili».
Il coordinatore ha commentato anche le immagini viste negli ultimi giorni a Torino e Roma per lo shopping e a Napoli in seguito alla morte di Maradona: «Quegli assembramenti sono la dimostrazione che qualcosa non va nei sistemi di controllo».
In merito alla riapertura delle piste da sci aggiunge:
«È una delle poche volte che sono d’accordo con Crisanti. Questo lo dico perché non sempre si può ridurre tutto a “bianco o nero”.
Sulla chiusura o apertura parziale degli impianti deciderà il CdM, noi abbiamo dato delle indicazioni, sapendo che il fattore di rischio non deriva dallo sci, ma dagli assembramenti negli impianti, negli alberghi, e a causa degli spostamenti della popolazione.
Sappiamo anche però che esiste un’economia che vive di questo turismo e il Governo dovrà fare i conti anche con questo».
Sulle festività avverte:
«Un Natale sobrio e tranquillo senza quella coreografia a cui siamo tutti abituati. È l’unico modo perché sia davvero un Natale sereno. Io stesso sono abituato a pranzi con 20-30 persone a tavola, quest’anno non si può fare.
Come non si potrà andare alla tradizionale Messa di natale, non a mezzanotte … sono sicuro che il buon Dio ci perdonerà».(Anteprima24)
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