Nuova ordinanza in Campania, i commercianti si ribellano e avviano i ricorsi contro il sindaco. L'ordinanza del sindaco Antonello Velardi spacca i commercianti marcianisani tra chi condivide le nuove restrizioni e chi invece le critica pesantemente ed annuncia anche possibili ricorsi al Tar.
Nuova ordinanza - Le ragioni del sindaco
Il provvedimento prevede la chiusura alle 14 di bar, pasticcerie e tabacchi, il divieto di asporto per le pizzerie (previsto solo il delivery fino alle 22) e la chisura alle 18 dei supermercati dal lunedì al venerdì ed alle 14 il sabato.
Alla base della scelta di
Velardi l'aumento dei positivi sul territorio legato, con ogni probabilità, al flop fino ad oggi dei controlli. In tre mesi ci sono state appena "tre contravvenzioni per la violazione delle norme anti-covid", spiega Velardi. Per questo il primo cittadino annuncia controlli già da mercoledì 24, data in cui entreranno in vigore le nuove disposizioni sindacali. "Va cambiato registro", sottolinea Velardi.
Confesercenti: "Cittadini non capiscono. Il sindaco non ha colpe"
E la scelta non è contestata in tutto dai commercianti. Anzi. "Non ci sentiamo di dare colpe all'amministrazione - spiega il responsabile cittadino di Confesercenti Giuseppe Delli Paoli - La gente non capisce che se continua a non rispettare le norme non ne usciremo più.
Serve più attenzione da parte della popolazione. Anche i commercianti, oltre a rispettere le regole, devono farle rispettare.
Ci vuole coraggio anche di richiamare i propri clienti, come esercenti e come cittadini. Io domenica l'ho fatto. Ero in piazza e c'erano una decina di persone, tutte vicine e con le mascherine abbassate. Li ho invitati ad indossare la mascherina, se non lo avessero fatto avrei chiamato i vigili".
Amacom pensa al ricorso al Tar: "Commercio penalizzato"
Ma c'è anche chi contesta fermamente l'ordinanza, come l'Amacom, associazione di commercianti di Marcianise nata a dicembre e che conta una settantina di iscritti.
"Siamo in fase di studio dell'ordinanza e stiamo valutando l'ipotesi di presentare ricorso al Tar contro l'ordinanza - spiega il presidente Agostino Grillo - L'ordinanza penalizza il commercio, già danneggiato da un anno di pandemia. Siamo già in zona rossa e non si sa su quali basi siano state disposte queste ulteriori restrizioni. Vorremmo leggere gli atti con le indicazioni del Coc".
Grillo, inoltre, lamenta il "mancato coinvolgimento delle forze sociali. Potevano convocarci per un incontro ed invece hanno preferito fare un'ordinanza a modo loro".
Un provvedimento che per i commercianti comporta "il rischio che i cittadini vadano presso i comuni vicini", per un caffè o per fare la spesa, portando ulteriori danni economici alle attività marcianisane. Non solo:
"Pensiamo alle pizzerie - prosegue Grillo - che tra asporto e delivery riuscivano ad andare avanti ed invece ora viene tolta la possibilità dell'asporto limitando anche la consegna a domicilio fino alle 22 mentre le piattaforme di consegna a domicilio a cui molte pizzerie sono iscritte anche a Marcianise funzionano fino alle 23".
Sui controlli, infine, Grillo ribatte: "in un incontro a dicembre in Comune siamo stati noi i primi a chiederli. I commercianti devono rispettare le regole ma non possono vestirsi da forza pubblica per quello che accade fuori dalle attività".
I Giovani per Marcianise bocciano l'ordinanza
L'ordinanza di Velardi è stata bocciata anche dall'associazione "Giovani per Marcianise". "La nostra città - commenta il presidente dell’associazione Lele Salzillo - non ha bisogno di ulteriore restrizioni.
Siamo cittadini d’Italia allo stesso modo di come lo sono quelli di altre città del Paese e, così come loro, siamo in grado di rispettare le regole.
Certo, i mascalzoni ci sono ovunque. Se il Sindaco ritiene che a Marcianise ce n’è qualcuno in più, allora che intensifichi i controlli per strada. Chi, come noi dell’associazione rispetta le regole, lo richiede a gran voce".
Poi prosegue: "con l’ordinanza ancora una volta a pagarne le conseguenze sono le attività commerciali che, da ormai un anno, vivono una situazione a dir poco drastica.
Oltretutto, riducendo l’arco temporale di accessibilità, si rischia di creare lunghe code all’esterno dei locali (supermercati in particolare) finendo per facilitare folti assembramenti. Il sindaco è ancora in tempo: riveda l’ordinanza", conclude.
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