Chico Forti torna in Italia: chi è e cosa ha fatto. Una storia di speranza lunga 24 anni
L'ex imprenditore italiano in carcere dall'ottobre 1999. «Il trasferimento non sarà immediato». L'iter da seguire
Chico Forti ha festeggiato il suo 65º compleanno il 8 febbraio, ma non in libertà come avrebbe sperato. È il ventiquattresimo compleanno trascorso dietro le sbarre di una cella a Miami, dove sta scontando l'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, del quale si è costantemente dichiarato innocente. Tuttavia, la sua lunga attesa sembra essere giunta al termine grazie all'impegno diplomatico della Farnesina, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni. Finalmente, dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti, Forti potrà tornare in Italia.
La notizia del trasferimento di Chico Forti è stata accolta con grande gioia da parte di Meloni e di tutti coloro che hanno sostenuto la sua causa nel corso degli anni.
Sono felice di annunciare che dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è stata appena firmata l'autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti. Un risultato frutto dell'impegno diplomatico di questo governo, della collaborazione con il governo dello Stato della Florida e con il Governo federale degli Stati Uniti che ringrazio
Tuttavia, il ritorno in patria non avverrà immediatamente. Dalla Farnesina fanno sapere che il trasferimento richiederà alcuni passaggi burocratici. Il Department of Justice degli Stati Uniti dovrà trasmettere al ministero italiano la sentenza tradotta e la documentazione relativa al trasferimento, che dovrà poi essere valutata e riconosciuta dall'autorità giudiziaria italiana.
Il trasferimento in Italia
Il percorso per il trasferimento di Forti in Italia è iniziato già quattro anni fa, quando ha avanzato l'istanza per poter scontare la pena nel suo paese d'origine secondo la Convenzione di Strasburgo. L'iter è stato lungo e complesso, con diversi passaggi cruciali che hanno coinvolto esponenti politici e diplomatici italiani.
La presidente del Consiglio Meloni, insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha lavorato intensamente per raggiungere questo obiettivo, collaborando con le autorità americane e creando un gruppo di lavoro dedicato al caso.
La storia di Chico Forti è quella di un uomo che ha trascorso oltre 8.800 giorni dietro le sbarre di un penitenziario in Florida, nonostante le numerose campagne e petizioni per la sua liberazione, oltre all'assenza di prove
L'ex imprenditore e campione di vela trentino è stato coinvolto in un drammatico caso giudiziario che ha sollevato dubbi e polemiche sulla sua colpevolezza. Nonostante le prove non conclusive e le irregolarità nel processo, Forti è stato condannato all'ergastolo nel 2000.
Nel 1998, Chico Forti fu coinvolto nell'omicidio di Dale Pike
Avvenuto il 15 febbraio su una spiaggia di Miami. Pike era un imprenditore australiano e figlio di Tony Pike, proprietario dell'omonimo hotel a Ibiza. Chico Forti era coinvolto in una trattativa per l'acquisto dell'hotel, e Pike Jr. era contrario alla vendita. Il giorno del suo arrivo a Miami, Dale Pike viene trovato morto, e Forti viene indicato come sospettato.
Il processo fu caratterizzato da contestazioni sulla colpevolezza di Forti e da dubbi sulla validità delle prove presentate. Nonostante ciò, nel 2000, una giuria popolare lo dichiara colpevole "oltre ogni ragionevole dubbio", condannandolo all'ergastolo.
Nel corso degli anni, numerose campagne e iniziative sono state promosse per chiedere la revisione del processo e la liberazione di Forti.
Nel Natale del 2020, l'allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato un imminente trasferimento in Italia per scontare la pena secondo la Convenzione di Strasburgo. Tuttavia, il trasferimento non è mai avvenuto.
Il 7 gennaio 2021, il Ministero degli Affari Esteri italiano ha confermato l'avvio dell'iter per concedere il nulla osta al trasferimento in Italia di Chico Forti, in base alla Convenzione di Strasburgo. Questo annuncio ha segnato l'inizio di una nuova fase nella lotta per la libertà di Forti.
Il trasferimento di Chico Forti in Italia non sarà immediato: l'iter
È necessario che il Department of Justice degli Stati Uniti trasmetta al ministero italiano la sentenza tradotta e la documentazione relativa alla possibilità del trasferimento. Successivamente, l'autorità giudiziaria italiana dovrà riconoscere la sentenza e avviare le procedure per la sua esecuzione.
La vita di Chico Forti: tra record, avventure e la tragica svolta
Chico Forti nasce a Trento nel 1959, e cresce in una famiglia che gli insegna l'amore per lo sport e la determinazione nel perseguire i propri sogni. Dopo essersi diplomato al liceo scientifico nel 1978, si trasferisce a Bologna per frequentare l'Istituto Superiore di Educazione Fisica.
È qui che inizia la sua straordinaria avventura nel mondo dello sport. Nel 1979, Chico si avvicina al windsurfing sul Lago di Garda, iniziando una carriera che lo porterà a diventare uno dei pionieri mondiali di questo sport. Collaborando con Karl Heinz Stickl, inizia a perfezionare le sue abilità nel windsurfing.
Ma Forti dimostra di essere un atleta eclettico
Nel 1983, affronta la sfida estrema della discesa dalla parete est del Palon, a Monte Bondone, un'impressionante altura di 2.090 metri sopra Trento. La sua audacia e destrezza gli valgono ammirazione e rispetto nella comunità degli sport estremi.
Il suo talento non conosce confini
Nel 1984, a Diamond Head nelle Hawaii, diventa uno dei primi al mondo a eseguire il looping, un salto mortale all'indietro completo con la tavola da windsurf, insieme a Robby Naish. È anche il primo a compiere un base jumping dalla cima dell'albero della goletta Star Pilot nell'Atollo Molokini, sempre nelle Hawaii.
Ma il suo contributo allo sviluppo del windsurfing non si ferma qui. Nel 1985, con l'aiuto dell'hawaiano Richard White, disegna e produce la prima rampa di salto per windsurf (funboard), aprendo la strada a nuove possibilità di allenamento e competizione indoor.
Il 1985 segna un altro traguardo importante per Chico Forti
E' il primo italiano a competere nella coppa del mondo di windsurf professionisti della Professional Windsurfing Association. Il suo impegno e le sue abilità lo portano a vincere la prestigiosa Coppa America nello stesso anno.
Il grave incidente automobilistico
Tuttavia, il 1987 porta con sé un evento che cambierà radicalmente la vita di Forti. Un grave incidente automobilistico mette fine alla sua carriera sportiva e lo costringe a una lunga convalescenza. Durante questo periodo, inizia a scrivere di sport velici su riviste specializzate e nel 1989 diventa caporedattore di Windsurf Italia.
Il sogno americano grazie a ‘Telemike’
Nonostante l'incidente, la determinazione di Forti non vacilla. Nel 1990, partecipa al quiz televisivo "Telemike" come esperto di storia del windsurf, dimostrando una memoria prodigiosa e vincendo un premio in denaro che gli permette di trasferirsi negli Stati Uniti.
Qui, Chico diventa un pioniere degli sport estremi, producendo una serie televisiva intitolata "Hang Loose" che cattura l'attenzione del canale sportivo statunitense ESPN.
Ma la sua vita prende una svolta importante quando incontra Heather Crane, una modella con cui si innamora e sposa. Con Heather ha tre figli e continua a perseguire la sua passione per lo sport e l'intrattenimento fino a quel drammatico 11 ottobre 1999.