rissa
il giovane calciatore si chiama Emanuele, la rissa è avvenuta a Casoria

Un episodio di violenza ha sconvolto il mondo del calcio giovanile: Emanuele, giovane calciatore della Salernitana, è stato vittima di una brutale aggressione al centro commerciale a Casoria. 

Accoltellato durante una rissa fuori da un centro commerciale, ora è fuori pericolo di vita. Il club granata ha espresso tutto il suo sostegno al giocatore con un messaggio di incoraggiamento.

L'aggressione fuori dal centro commerciale

L’episodio è avvenuto sabato notte a Casoria, alle porte di Napoli, quando una rissa tra giovani è degenerata in un'aggressione con coltelli. Emanuele, calciatore del settore giovanile della Salernitana, è stato accoltellato al fegato. 

Dopo essere stato colpito, è stato immediatamente trasportato d'urgenza all'ospedale del Mare, dove ha ricevuto le cure necessarie. Fortunatamente, i medici hanno confermato che il ragazzo non è più in pericolo di vita, anche se dovrà affrontare un periodo di recupero lontano dai campi da gioco.

Il messaggio della Salernitana

Subito dopo l'accaduto, l’U.S. Salernitana 1919 ha diffuso una nota ufficiale per esprimere vicinanza a Emanuele e alla sua famiglia. La società ha sottolineato come l’aggressione sia stata "vile e ingiustificata", manifestando sollievo per il fatto che il giovane calciatore non sia in pericolo di vita.

"Per un vero miracolo, non è in pericolo di vita ma dovrà affrontare un periodo ai box. Tutta la società si augura di rivederlo presto in campo", si legge nel comunicato, che include anche il sostegno del patron Danilo Iervolino, dei dirigenti, dei tecnici, dei calciatori della prima squadra e dello staff tecnico, oltre ai suoi compagni di squadra del settore giovanile.

Le parole di Stefano Colantuono

Stefano Colantuono, responsabile del settore giovanile della Salernitana, ha espresso la sua indignazione per l'episodio, condannando fermamente le baby-gang che, secondo le prime ricostruzioni, sembrano essere state coinvolte nella rissa. "L’esempio dei ragazzi perbene, dediti allo sport e con i sani valori della famiglia non deve essere calpestato da sottoculture di baby-gang", ha dichiarato Colantuono.

L’allenatore ha poi ribadito il sostegno della società ad Emanuele e alla sua famiglia, nella speranza che il giovane possa tornare presto a una vita normale: "Non è ammissibile che un ragazzo rischi la vita mentre è in giro con amici, vittima di bulli coetanei armati. La Salernitana sarà accanto ad Emanuele in questo difficile momento, sperando che possa guarire presto e tornare a calcare il campo verde".

Il calcio contro la violenza

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla microcriminalità giovanile e sulla necessità di interventi efficaci per contrastare il fenomeno delle baby-gang. Colantuono ha sottolineato l’importanza del calcio come strumento educativo e di prevenzione: "Il calcio può fare tanto per combattere questi fenomeni. Il nostro club è in prima linea nel condannare atti di violenza o di microcriminalità".

La Salernitana ha chiuso il suo comunicato stampa con un messaggio di speranza e incoraggiamento rivolto direttamente al giovane calciatore: "Forza, Emanuele: ti aspettiamo presto in campo e allo stadio con noi!".

L'aggressione subita da Emanuele ha scosso l'intera comunità calcistica, ma il sostegno del club e dei suoi compagni dimostra quanto il calcio possa essere una forza unificatrice in momenti di difficoltà. La Salernitana si è schierata con decisione contro la violenza, augurandosi che Emanuele possa presto tornare a fare ciò che ama, con la speranza che episodi come questo non si ripetano mai più.

Nocera Inferiore, neonata di 6 giorni morta in ospedale: genitori indagati per omicidio
Tommaso Grossi muore a 14 anni di tumore: «Aveva più paura per i suoi genitori che per lui»