Colao consegna il piano Rilancio a Conte
Vittorio Colao ieri pomeriggio ha consegnato la bozza dell'Iniziativa per il rilancio dell'Italia 2020-2022, è stato ricevuto a palazzo Chigi da Giuseppe Conte. È atterrato ieri mattina a Milano proveniente da Londra. Poco dopo il suo arrivo ha avuto un impegno strettamente personale dettato da motivi di amicizia.
Una bozza di 42 pagine
Ma contrariamente alle aspettative, 42 pagine, con copertina bianca e il disegno di un tricolore in basso a destra, sono appunto una bozza. Meglio un draft visto che il lavoro della squadra di esperti non si sarebbe concluso e i 22 membri sarebbero stati nuovamente convocati per il pomeriggio di domani, sempre in video conferenza allo scopo di affinare alcuni punti.Dei 20 obiettivi da centrare attraverso una centinaio di azioni mirate, lavoro, imprese al centro della ripresa economica, infrastrutture e ambiente motore del rilancio, rete, digitalizzazione, sburocratizzazione delle attività produttive e della pa. Sono fuori da questo piano i dossier della scuola e della sanità: due settori che viaggiano su altrettanti comitati tecnici-scientifici paralleli.
I dettagli
Gli esperti vorrebbero in 3,6, 12 mesi far ripartire l'Italia che si spera sia uscita dal tunnel della pandemia.
Ci sono troppe strettoie oggi che paralizzano i processi produttivi. Le infrastrutture risentono delle responsabilità in solido dei dirigenti dello stato che rischiano sanzioni penali a causa di una legislazione vischiosa. Ecco perché sarebbe opportuna una tutela per assicurare speditezza procedurale.
L'Italia è il Paese europeo con la fetta maggiore di risparmio privato: parte dei 4.300 miliardi potrebbe essere investita in btp di scopo, così ribattezzati perché a certe condizioni, potrebbero servire per capitalizzare le imprese, Questi investimenti verrebbero garantiti dallo stato al 70-80% in cambio di rendimenti più elevati rispetto agli altri titoli pubblici.
Da Palazzo Chigi regna il più stretto riserbo sul merito delle proposte. Conte, a seconda dei dicasteri di competenza, nelle prossime ore distribuirà il piano ai ministri coinvolti. C'è però un problema. Il piano di Colao si colloca alla vigilia degli Stati generali promossi dal premier. Nei giorni scorsi il capo del governo ha fatto trapelare che «non ci sarà nessun documento Colao dietro il piano di rilancio per l'Italia».
Un modo per dividere le due cose e per fare in modo, secondo i più maliziosi, che l'ombra del manager non aleggi troppo a questa iniziativa, nata non proprio sotto i migliori auspici.
Un atteggiamento, quello di Conte, che non è piaciuto al Pd, pronto, al contrario, a chiedere di partire dal lavoro svolto dal comitato. Fonte: ilMattino
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