Trump contro Zelensky: pressioni per un cambio di leadership in Ucraina
Il presidente USA non nasconde il suo disprezzo per Zelensky, mentre emergono indiscrezioni su un possibile piano per spingerlo all’esilio in Francia. Le tensioni si intrecciano con la disputa sulle terre rare.
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Le tensioni tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky continuano ad aumentare. Secondo fonti anonime vicine alla Casa Bianca, l’amministrazione statunitense starebbe esercitando una crescente pressione affinché l’Ucraina cambi leadership. Il New York Post, testata vicina all’amministrazione americana, ha riportato che Zelensky non gode più della fiducia di nessuno tra i consiglieri più stretti di Trump.
In particolare, un alto funzionario vicino al presidente USA avrebbe dichiarato:
«È tempo di elezioni e di una nuova leadership».
Secondo questa visione, gli Stati Uniti starebbero lavorando a un piano per forzare Zelensky ad abbandonare la presidenza.
"Zelensky fugga in Francia"
L’ostilità verso il leader ucraino sembra sempre più forte. Un’altra fonte anonima citata dal New York Post ha addirittura suggerito che la soluzione migliore sarebbe un esilio immediato di Zelensky in Francia.
Nel frattempo, Trump ha criticato apertamente alcune scelte politiche del presidente ucraino, tra cui il divieto imposto alle organizzazioni religiose legate alla Chiesa ortodossa russa.
«Come il Papa, non sono fan di chi mette al bando le chiese», ha dichiarato un alto funzionario americano, facendo eco alle critiche già mosse dal Vaticano.
Sondaggi e propaganda: il caso del 4%
Trump ha recentemente affermato che il gradimento di Zelensky in Ucraina sarebbe sceso al 4%. Questa dichiarazione è stata ripresa anche da Elon Musk, che ha ironizzato sulla situazione politica ucraina confrontandola con quella americana.
Tuttavia, si tratta di un dato fuorviante: in Ucraina, a causa della legge marziale, non è possibile tenere elezioni, e quindi non ci sono sondaggi ufficiali che possano confermare una percentuale così bassa di consenso.
La Russia, dal canto suo, sostiene da tempo che Zelensky sia un presidente illegittimo, e chiede la sua rimozione. L’affermazione di Trump, dunque, potrebbe far parte di una strategia per delegittimare il governo ucraino agli occhi dell’opinione pubblica internazionale.
Il nodo delle terre rare: il vero obiettivo di Trump?
Uno degli elementi più controversi di questa vicenda riguarda le terre rare ucraine, risorse minerarie strategiche fondamentali per la produzione di tecnologie avanzate.
Secondo il New York Post, Trump starebbe negoziando con la Russia alle spalle dell’Ucraina per ottenere il controllo su questi materiali preziosi. L’obiettivo di Washington sarebbe quello di convincere Kiev ad accettare un accordo di pace con Mosca, in cambio del controllo statunitense sulle terre rare.
Zelensky, tuttavia, ha respinto l’offerta, ribadendo nei giorni scorsi di aver avuto un colloquio positivo con l’amministrazione americana. Le dichiarazioni provenienti da Washington, però, sembrano suggerire un clima ben diverso, con crescenti pressioni per un cambio di leadership in Ucraina.
Quali scenari per il futuro?
L’inasprimento dei rapporti tra Stati Uniti e Ucraina potrebbe aprire nuovi scenari geopolitici. Se da un lato Zelensky continua a resistere alle pressioni internazionali, dall’altro Trump e il suo entourage sembrano determinati a spingere per una nuova leadership a Kiev.
Le domande chiave restano aperte:
- Gli Stati Uniti cercheranno attivamente di rimuovere Zelensky?
- Quale sarà il ruolo dell’Europa e della NATO in questa crisi politica?
- Il conflitto ucraino potrebbe subire una svolta in seguito a questi nuovi sviluppi?
Nei prossimi mesi, il destino della presidenza ucraina potrebbe essere fortemente influenzato dalle decisioni di Washington, rendendo la situazione ancora più complessa e delicata.