Covid e vaccino
Covid e vaccino

Con l’arrivo dell’autunno e il rischio di un aumento dei contagi di Covid-19, influenza e altri virus respiratori, gli esperti lanciano l’allarme: è fondamentale vaccinarsi per evitare nuove situazioni di emergenza sanitaria. 

Secondo Sergio Lo Caputo, infettivologo e consigliere della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), e Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia, si rischiano almeno 20mila morti se non si interviene con una massiccia campagna vaccinale.

Covid e Influenza: un mix letale?

La stagione influenzale è imminente e rappresenta una minaccia significativa, in aggiunta al Covid-19 e al virus respiratorio sinciziale (RSV). Secondo Lo Caputo, l'influenza potrebbe causare circa 10mila decessi all'anno, mentre un boom di contagi influenzali combinato con altre infezioni, come accaduto a fine 2023, potrebbe ulteriormente aggravare la situazione. La soluzione, per gli esperti, è chiara: vaccinarsi, soprattutto per proteggere le persone più fragili.

Quali categorie devono vaccinarsi?

Gli esperti concordano sulla necessità di dare priorità agli anziani e ai soggetti fragili. La vaccinazione è consigliata anche per i bambini a rischio, come conferma Fabrizio Pregliasco, che sottolinea l’importanza della vaccinazione antinfluenzale nei più piccoli. Tuttavia, si apre un dibattito sulla necessità di vaccinare contro il Covid i bambini senza particolari fragilità.

Secondo Pregliasco, vaccinare i bambini contro l'influenza è utile, mentre per il vaccino anti-Covid è meno urgente. Al contrario, Maria Rita Gismondo, microbiologa, è più prudente e ritiene che la vaccinazione anti-Covid per i bambini non sia necessaria. Gismondo afferma che solo le persone gravemente a rischio, come anziani e fragili, dovrebbero essere vaccinate contro il Covid-19, mentre i bambini non corrono un rischio significativo.

La vaccinazione per le categorie a rischio

Francesco Vaia, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, conferma che la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per gli over 60, gli ospiti delle RSA, le persone immunocompromesse e chi soffre di patologie croniche. Anche i caregiver e il personale sanitario dovrebbero sottoporsi al vaccino. Il momento migliore per vaccinarsi è da ottobre in poi, e l'importanza del ruolo dei media nel comunicare l'urgenza di vaccinarsi viene sottolineata da Vaia.

La situazione del Covid-19 in Italia: i numeri e le varianti

Nonostante l’avvicinarsi dell’autunno, i casi di Covid-19 in Italia sono in diminuzione. Nella settimana dal 5 all’11 settembre, i nuovi contagi sono scesi del 30%, passando da 12.877 a 9.670. Tuttavia, i decessi sono aumentati, con 97 morti rispetto ai 75 della settimana precedente. La situazione negli ospedali rimane sotto controllo, ma preoccupa la circolazione di nuove varianti del virus.

Secondo i dati preliminari relativi ad agosto, diverse sotto-varianti del virus stanno co-circolando in Italia, tra cui la variante KP.3.1.1, monitorata a livello internazionale. Anche la percentuale di reinfezioni è in lieve aumento, rappresentando il 47% dei casi totali. L’età media dei contagi è di 60 anni, con tassi di ospedalizzazione e mortalità più alti tra gli over 80.

La necessità di vaccinarsi: una protezione fondamentale

Di fronte a un autunno che potrebbe vedere una combinazione pericolosa di influenza, Covid-19 e altre infezioni respiratorie, la raccomandazione degli esperti è chiara: vaccinarsi è essenziale per ridurre i decessi e proteggere i soggetti più vulnerabili. Se non si interviene adeguatamente, il rischio è quello di vedere almeno 20mila morti causati da queste infezioni, aggravate da una mancata copertura vaccinale adeguata.

Mentre il dibattito sui bambini continua, la priorità è proteggere le categorie più a rischio, in modo da evitare un sovraccarico del sistema sanitario e salvare vite.

Giugliano, oggi l'addio a Roberto Di Lella: la verità sul decesso dall'autopsia
Torre del Greco piange Luigi Cozzolino: lascia un'intera famiglia