COVID. Cambiano i parametri per lo slittamento in zona gialla e cambiano le regole. I nuovi criteri prendono in considerazione principalmente le terapie intensive e l'indice di ospedalizzazione. I nuovi parametri per i colori delle Regioni, contenuti nel decreto varato ieri in Consiglio dei ministri, entreranno subito in vigore. Niente zona gialla per chi temeva di rientrarci già da lunedì, e ci sarebbe rientrato se il sistema fosse basato ancora solo sull'incidenza settimanale. Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi confermerà che nessuna Regione, per ora, cambierà colore.

Covid, nuovi criteri e parametri di valutazione rischio

I nuovi criteri sono incentrati sull'occupazione delle terapie intensive e sull'ospedalizzazione: con una percentuale di posti occupati in rianimazione superiore al 10% e in area medica superiore al 15% si va in zona gialla. Se superiori rispettivamente a 20% e 30% si va in zona arancione; se oltre il 30% e il 40% si va in zona rossa. Al momento nessuna Regione è vicina a queste percentuali. Con i nuovi parametri la zona gialla si allontana rapidamente, ma non è comunque un'ipotesi remota. Certo, le Regioni che oggi rischiavano di veder cambiare colore con un'ordinanza del ministro Speranza possono tirare un sospiro di sollievo, ma l'attenzione ora è tutta puntata sugli ospedali. Il dato sull'occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva viene reso pubblico tutti i venerdì durante il monitoraggio dell'Iss. Quello della scorsa settimana, visto che quello di oggi ancora non è uscito, ci dice che tutte le Regioni sono ancora distanti dalle soglie di ingresso in zona gialla. Ad avere i valori più alti sono la Campania (2,4% per le rianimazioni e 5,1% per le ospedalizzazioni) e la Sicilia (rispettivamente 3,1% e 4,6%). In ogni caso ben lontani dalle soglie del 10% per le terapie intensive e del 15% per l'area medica stabilite per il passaggio in giallo. Ci sono Regioni, invece, che hanno un valore leggermente più alto della media per quanto riguarda le rianimazioni, ma più basso per le ospedalizzazioni: il Lazio (2,7% e 2,0%), la Liguria (2,8% e 0,6%), la Toscana (3,4% e 1,1%). (FanPage) Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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