Mark Samson: «Ho ucciso Ilaria Sula con il coltello della mortadella, ha gridato poco»
Il giovane ha ricostruito nei dettagli la dinamica del delitto, ma emergono contraddizioni e dubbi sull'orario e sulle circostanze dell'omicidio

Durante l'interrogatorio con il giudice e il pubblico ministero, Mark Samson, il giovane accusato dell'omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, ha confessato con freddezza e lucidità di aver ucciso la ragazza il 26 marzo. Secondo la sua versione, l'omicidio è avvenuto la mattina del 26 marzo, quando ha colpito Ilaria alle spalle con un coltello da cucina, un utensile utilizzato per tagliare la mortadella. La ricostruzione dell'omicidio è stata esposta da Samson senza esitazioni: "Le ho dato due coltellate da dietro, non si è accorta di nulla, ha gridato poco", ha raccontato.
Alla domanda se Ilaria fosse morta subito, ha risposto positivamente, ma il racconto è stato successivamente messo in discussione da diversi elementi emersi durante l'indagine.
Il tentativo di occultamento
Dopo l'omicidio, Samson ha raccontato di essersi chinato sul corpo di Ilaria per verificare se fosse ancora viva. Quando ha constatato che la ragazza non respirava più, ha dichiarato di essere rimasto immobile per alcuni minuti, sopraffatto dal senso di vuoto. Nonostante ciò, ha deciso di nascondere il corpo. Ha avvolto Ilaria in due sacchi di plastica e l’ha inserita in una valigia, che ha poi lasciato nel corridoio fuori dalla propria stanza. Lì è rimasta fino a quando non ha deciso di liberarsene.
Le contraddizioni nella versione di Samson
Le dichiarazioni di Mark Samson sono però oggetto di dubbi. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, l'analisi del cellulare di Ilaria mostra che il suo telefono ha lasciato la sua abitazione alle 10:36 del mattino. Questo implica che le azioni descritte da Samson — come la colazione, la discussione, l'omicidio e la sistemazione del corpo — siano avvenute in un tempo troppo breve per coincidere con la sua versione.
Un ulteriore elemento che mina la credibilità della sua confessione è la presenza di ferite da difesa sulle braccia di Ilaria, che suggeriscono che la giovane abbia cercato di difendersi. Questo contrasta con la versione di Samson, secondo cui Ilaria sarebbe morta all'istante senza rendersi conto di nulla. Inoltre, Ilaria indossava ancora gli stessi abiti del giorno precedente, alimentando il sospetto che l'omicidio sia avvenuto la sera del 25 marzo, e non la mattina del 26.
Il ruolo della madre di Mark Samson
Emergono anche inquietanti rivelazioni sul ruolo della madre di Mark Samson, che è indagata per concorso in occultamento di cadavere. La donna avrebbe aiutato il figlio a ripulire la scena del delitto e a occultare le prove. Solo nel pomeriggio del 26 marzo, Mark avrebbe caricato la valigia contenente il corpo di Ilaria nell'auto e si sarebbe diretto verso il monte Guadagnolo, alle porte di Roma, dove ha abbandonato il corpo in una scarpata, in una zona isolata.
Il mistero resta
Nonostante la confessione di Mark Samson, gli investigatori continuano a lavorare per chiarire tutti gli aspetti dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere. Le contraddizioni nella versione di Samson, i dubbi sull’orario dell'omicidio e il coinvolgimento della madre rendono la vicenda ancora più complessa, lasciando spazio a ulteriori sviluppi nelle indagini.