mercato settimanale

A Casagiove, la situazione per i commercianti del mercato settimanale, in particolare quelli del settore alimentare, è diventata insostenibile. Dallo scorso 12 luglio, il mercato è stato chiuso per decisione dell’ASL, al fine di permettere l’adeguamento igienico-sanitario della struttura. Tuttavia, a causa dei lavori non completati, la protesta dei venditori si fa sempre più accesa.

Motivi della chiusura del mercato

La sospensione delle attività di vendita è stata imposta per consentire l’installazione di nuove fontane e servizi igienici pubblici. Questi lavori erano fondamentali per garantire il rispetto delle normative igieniche, ma i ritardi hanno generato frustrazione tra i commercianti. “Per quanto tempo ancora dovremo rimanere fermi?” è il grido di allarme che si alza tra i venditori, ormai pronti a scendere in piazza per difendere il loro diritto al lavoro.

Intervento del Comune di Casagiove

Ad agosto, dopo l'intervento tempestivo dell’amministrazione comunale, il mercato aveva ripreso parzialmente le sue attività in Piazza De Rege, ma il settore alimentare era rimasto escluso. L’amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Vozza, aveva comunicato che le risorse necessarie per i lavori erano state stanziate e che gli interventi indispensabili per il rispetto delle norme igieniche erano in corso. Tuttavia, le promesse di una rapida ripresa non si sono concretizzate.

Secondo quanto dichiarato dagli uffici comunali, nel mese di luglio il consiglio comunale aveva destinato 50.000 euro per finanziare l’adeguamento del settore alimentare. I lavori di progettazione e affidamento erano già stati avviati, ma nonostante queste affermazioni, i commercianti non hanno riscontrato miglioramenti tangibili. La mancanza di progressi ha alimentato ulteriormente il malcontento tra i venditori.

I commercianti chiedono ora chiarezza riguardo alla tempistica dei lavori e azioni immediate per ripristinare il mercato nella sua interezza. Sono preoccupati per i lunghi ritardi che stanno compromettendo non solo le loro attività, ma anche l'economia locale. La chiusura prolungata sta avendo ripercussioni significative sul commercio e sull'occupazione nella zona.

Possibili Conseguenze Economiche

La protesta dei commercianti non è solo una questione di lavoro, ma rappresenta anche un campanello d'allarme per l'economia locale. La mancanza di un mercato attivo porta a una diminuzione delle vendite, influenzando negativamente le finanze delle famiglie e la vitalità commerciale della zona. L’amministrazione comunale è ora chiamata a trovare una soluzione rapida per evitare ulteriori danni economici.

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