Il piano di Meloni per convincere Trump e Zelensky: un vertice Ue-Usa ad aprile
La premier italiana punta a un incontro bilaterale con Trump e propone un summit atlantico per discutere il futuro dell'Ucraina. Il nodo della "garanzia Nato" e il ruolo di Putin nella trattativa.
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Giorgia Meloni si prepara a portare a Londra una proposta ambiziosa: un vertice tra Unione Europea e Stati Uniti per affrontare il destino della guerra in Ucraina. Il summit, previsto tra marzo e aprile, dipende dalla disponibilità di Donald Trump a partecipare, elemento tutt’altro che scontato. L’iniziativa arriva dopo la brusca esclusione di Volodymyr Zelensky dalla Casa Bianca e l’aperta difficoltà dei governi occidentali nel mantenere un fronte compatto.
Un vertice atlantico per l’Ucraina
Secondo quanto riportato dal Messaggero, Meloni intende presentare la sua proposta al summit europeo di Londra, con il sostegno di Canada e Turchia. La premier italiana ha già sondato il terreno con Trump per valutare la possibilità di organizzare un summit transatlantico. L’ex presidente Usa, sebbene non abbia dato una risposta definitiva, non avrebbe escluso l’ipotesi di un coinvolgimento. A Palazzo Chigi l’obiettivo è chiaro: senza l’America, non si va da nessuna parte.
Il ruolo della Nato e la strategia italiana
Rispetto al vertice di Parigi organizzato da Emmanuel Macron, l’incontro di Londra dovrebbe portare a risultati più concreti, in particolare sulla strategia del sostegno militare all’Ucraina da parte dell’Unione Europea. Tuttavia, il governo italiano esclude categoricamente l’invio di truppe europee per una missione di peacekeeping, opzione che piace invece a Macron e Starmer. La priorità di Roma resta un’azione coordinata sotto l’ombrello Nato, ma con precise condizioni che non siano inaccettabili per la Russia.
L’idea dell’"articolo 5 minus"
Tra le ipotesi al vaglio, Palazzo Chigi lavora a una formula che potrebbe risultare più digeribile per Mosca: un "articolo 5 minus", una versione più leggera dell’impegno collettivo di difesa della Nato. Questa garanzia dovrebbe fungere da deterrente per Vladimir Putin, evitando nuove escalation militari, ma senza sancire formalmente l’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza. Meloni punta a ottenere un impegno scritto da Trump, possibilmente in occasione di un bilaterale a fine marzo, prima del summit atlantico.
Le incognite della strategia di Meloni
L’idea di Meloni rappresenta una scommessa ad alto rischio. Da un lato, si tratta di trovare un equilibrio tra il sostegno all’Ucraina e la necessità di evitare un'escalation con la Russia. Dall’altro, senza una chiara posizione di Trump sulla guerra, l’intero piano rischia di essere vanificato. Inoltre, la premier italiana deve gestire le divisioni interne alla sua stessa coalizione: ha già chiesto ai suoi vicepremier Tajani e Salvini di mantenere equilibrio e smettere di "fare i tifosi", un chiaro riferimento agli entusiasmi leghisti per Trump.
Il nodo Zelensky e il rapporto con Trump
Un altro elemento chiave della trattativa riguarda il ruolo di Volodymyr Zelensky, recentemente messo ai margini da Washington. Trump ha dimostrato di voler ridimensionare il supporto all’Ucraina e Zelensky sta cercando nuovi interlocutori. Meloni potrebbe tentare di ricucire lo strappo tra i due, o quanto meno garantire che la posizione europea rimanga allineata.
Le prospettive per il vertice di aprile
Se il summit di aprile si concretizzasse, rappresenterebbe un passo cruciale per definire il futuro del conflitto in Ucraina e il coinvolgimento della Nato. Tuttavia, tutto dipende dalla volontà di Trump di accettare un impegno formale e dalla capacità di Meloni di ottenere il sostegno dei partner europei senza fratture interne.
La strategia di Meloni mira a trovare un compromesso che possa soddisfare tutte le parti in gioco: l’Europa, gli Stati Uniti, la Nato e, indirettamente, anche Mosca. Tuttavia, l’incognita Trump e la necessità di una posizione unitaria da parte del governo italiano potrebbero rendere il piano fragile. Con la guerra in Ucraina ancora lontana da una risoluzione, il summit atlantico proposto da Meloni rappresenta un tentativo di mediazione che potrebbe segnare un punto di svolta o rivelarsi un’illusione diplomatica.