"Dai fratello, ti ha chiesto scusa". Le ultime parole di Santo Romano prima della tragedia
Il giovane 19enne cercava di fare da paciere. "Dai fratello, ti ha chiesto scusa", aveva detto. Poi il dramma
Santo Romano, un giovane di 19 anni, è stato ucciso nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio, davanti alla sede del Municipio. Le sue ultime parole, "Dai, fratello, ti ha chiesto scusa", hanno segnato un drammatico tentativo di risolvere un conflitto, culminato in un gesto di violenza insensata. Il presunto assassino è un ragazzo di 17 anni, recentemente scarcerato, ora in stato di fermo per omicidio e tentato omicidio.
L'Omicidio e le Indagini
Santo è stato colpito al petto da un colpo di pistola, sparato da un giovane identificato grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, come confermato dal sindaco Giuseppe Panico. Il minorenne ha anche ferito al gomito un amico della vittima durante l'attacco. L'incidente è nato da una banale discussione, scaturita da un "pestone" in una piazza affollata, un evento che, in apparenza, sembrava risolto. Santo, nel tentativo di riportare la calma, si è avvicinato all'auto del giovane aggressore, ma la sua buona intenzione è stata ripagata con la violenza.
Il Profilo di Santo Romano
Santo viveva a Casoria ed era una figura centrale nella sua famiglia, essendo il minore di due figli di genitori separati. Descritto come saggio e misurato, lavorava in un centro scommesse e giocava a calcio sin dall'età di cinque anni, ricoprendo il ruolo di portiere nell'Asd Micri, una squadra di Eccellenza. Durante i suoi ultimi istanti di vita, i suoi amici più cari, Gaetano e Matteo, sono stati al suo fianco, cercando di aiutarlo mentre agonizzava. Simona, la sua fidanzata, ha mantenuto stretta una delle sue scarpe, simbolo del legame indissolubile che li univa.
Le Parole della Fidanzata
«Santo non può essere solo un nome su una lunga lista», ha dichiarato Simona tra le lacrime. «Voglio che tutti sappiano chi era e come è morto per difendere un amico». La madre di Santo, avvolta nel dolore, ha scelto di rimanere in casa, mentre un gruppo di circa trenta persone si è radunato davanti all'abitazione per rendere omaggio alla giovane vittima. «Era la nostra guida», ha affermato un cugino, mentre gli amici e i compagni di squadra sottolineavano l'importanza di ricordare Santo per la persona straordinaria che era, piuttosto che concentrarsi sull'aggressore.
Il Lavoro degli Investigatori
Le indagini, condotte dai carabinieri, sono state rapide e dettagliate. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze su quanto accaduto, verificando le dichiarazioni di chi ha assistito all'incidente. Alcuni testimoni hanno confermato di aver visto il 17enne sparare dalla sua auto, una Smart nera, subito dopo la lite, mentre altri hanno notato il giovane tornare sulla scena del crimine per compiere l'atto violento. Oggi, don Enzo Cozzolino, parroco di San Sebastiano, ha indetto una manifestazione contro la violenza, con una messa e una fiaccolata in memoria di Santo, a sottolineare l’urgenza di riflessione e cambiamento sociale.
La tragica morte di Santo Romano mette in luce le conseguenze devastanti della violenza giovanile e l’importanza di affrontare i conflitti in modo pacifico. La sua memoria vive non solo attraverso il dolore della famiglia e degli amici, ma anche nel desiderio di far sì che simili tragedie non si ripetano. Santo non è solo una vittima, ma un simbolo della necessità di un cambiamento profondo nelle relazioni tra i giovani.