TORINO. Un bambino di nove anni, di nazionalità moldava, è stato tragicamente travolto da un treno a Borgo Revel, una frazione di Verolengo, nella provincia di Torino. La scoperta del corpo sui binari è stata fatta dal macchinista di un treno regionale sulla linea Chivasso-Alessandria nel tardo pomeriggio del 15 gennaio.

Si presume che il bambino sia stato investito da un convoglio che era transito precedentemente sulla linea. La comunità Mafalda, dalla quale il bambino si era allontanato, aveva lanciato un allarme per le ricerche nel pomeriggio.

Le autorità ferroviarie stanno attualmente conducendo le indagini necessarie per comprendere le circostanze dell'incidente. Si segnala che l'area non è dotata di sistemi di videosorveglianza.

Il corpo del bambino è stato trasferito alle camere mortuarie dell'ospedale di Chivasso, a disposizione dell'autorità giudiziaria. La circolazione sulla linea è stata temporaneamente sospesa durante la serata e è ripresa dopo le 22. Il prossimo convoglio transiterà solo nella mattinata del 16 gennaio.

Dramma a Torino: le indagini sull'incidente

Condotte dalla polizia ferroviaria, con la procura di Ivrea responsabile dell'inchiesta. Mauro Marino, uno dei responsabili della comunità 'Crescere insieme', ha dichiarato che sono in attesa delle indagini delle forze dell'ordine e della magistratura per comprendere appieno l'accaduto. Marino ha sottolineato il profondo sconvolgimento degli educatori, aggiungendo che la comunità ha seguito tutte le procedure di allarme previste in casi simili.

Questo tragico episodio rappresenta la seconda vittima trovata sulle linee ferroviarie del Torinese nella stessa giornata. In mattinata, una donna di circa 60 anni è stata travolta e uccisa da un treno presso la stazione di Chivasso, a circa 15 chilometri da Borgo Revel. Gli investigatori ritengono che in quel caso si tratti di un suicidio.

La piccola vittima è Andrei Revenco: non era la prima volta che tentava la fuga

Quello di ieri, scrive La Stampanon era il primo tentativo di fuga di Andrei dalla struttura, in cui era giunto soltanto da un mese: ci aveva provato già ai primi dell’anno, il 2 gennaio. Quel giorno l’avevano riacciuffato i carabinieri alla stazione di Chivasso, una dozzina di chilometri più a ovest, dove era arrivato probabilmente proprio in treno.

È una tragedia terribile – dice Mauro Marino, uno dei responsabili della comunità ‘Crescere insieme’ – stiamo ancora cercando di capire quello ce è accaduto, aspettiamo che le indagini delle forze dell’ordine e della magistratura ci permettano di ricostruire cosa è successo. Gli educatori sono sconvolti. Il nostro mestiere è proteggere i bambini, sono successe delle cose che non siamo ancora in grado di ricostruire. Abbiamo seguito tutte le procedure di allarme che si devono rispettare in questi casi, abbiamo fatto tutto il possibile”, conclude il responsabile della comunità, attiva da una trentina d’anni nella zona del Chivassese. (LaStampa/L'Unità)

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