Cinema chiusi: da Scorsese a Rossellini, l'appello a Mattarella e Meloni
Mezza Hollywood scrive all'Italia per salvare le sale cinematografiche: la lettera
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La preoccupazione per la chiusura dei cinema in Italia, già sollevata da numerosi autori italiani e approfondita dal senatore a vita Renzo Piano, ha ora varcato i confini nazionali. Un folto gruppo di registi e star di fama internazionale ha sottoscritto un appello rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni per evitare che le sale cinematografiche chiuse, a Roma e in altre città, vengano riconvertite in centri commerciali o altre destinazioni d’uso.
L'appello per salvare i cinema italiani
Martin Scorsese ha invitato i colleghi di tutto il mondo a firmare una lettera con l’obiettivo di preservare le sale cinematografiche, considerate essenziali per la cultura e l’arte. «Dobbiamo salvare l'ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo», ha dichiarato il regista.
I firmatari dell'iniziativa
Tra i firmatari figurano nomi illustri come Francis Ford Coppola, Jane Campion, Wes Anderson, Ari Aster, Isabella Rossellini, Léa Seydoux, Alfonso Cuarón e Olivier Assayas. La lista comprende anche Fanny Ardant, Pedro Costa, Mark Cousins, Willem Dafoe, James Franco, John Landis, Radu Mihaileanu, Mark Ruffalo, Paul Schrader, Damien Chazelle, John Turturro, Thomas Vinterberg e Debra Winger.
La denuncia di Scorsese: "Una perdita irreparabile"
Il documento sottoscritto evidenzia le riflessioni di Renzo Piano sulla situazione romana, denunciando il rischio di trasformare spazi destinati al rinascimento culturale in hotel, centri commerciali e supermercati. «Tale trasformazione rappresenterebbe una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni».
Scorsese, primo firmatario dell'appello, si è detto fermamente contrario a qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma e ha sollecitato interventi concreti. «È nostro dovere trasformare queste “cattedrali nel deserto” abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future». L'iniziativa ha ricevuto un forte sostegno anche dall’associazione Piccolo America, da sempre in prima linea nella difesa delle sale cinematografiche storiche.