Riqualificazione urbana a Ercolano, il convegno organizzato dal Comitato Miranapoli e dintorni. Il presidente Petruolo: "Il nostro impegno per la zona. Basta slogan, vogliamo azioni concrete"
Sfide, proposte e impegno civico: ad Ercolano il confronto istituzionale per la riqualificazione di via Castelluccio e Via B. Cozzolino. L'evento organizzato dal Comitato Riqualificazione e Vivibilità Miranapoli e dintorni, le parole del presidente Raffaele Petruolo
Criticità e proposte di miglioramento relative alla riqualificazione delle vie Novelle Castelluccio e Benedetto Cozzolino saranno alla base del convegno organizzato dal Comitato Riqualificazione e Vivibilità Miranapoli e dintorni che si terrà il prossimo 23 novembre alle ore 19, presso il Ristorante De Vito a Ercolano. L'evento vedrà la partecipazione di Mario Casillo, Consigliere Regionale, Raffaele De Luca, Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, e Ciro Buonajuto, Sindaco della città di Ercolano.
L'incontro avrà come focus principale l'approfondimento delle tematiche legate alla riqualificazione urbana e alla vivibilità delle due arterie principali, dando voce alle istanze della cittadinanza e contribuendo alla promozione di un ambiente più sicuro, vivibile e attrattivo per tutti i residenti e i visitatori di Ercolano.
La riqualificazione di queste vie è da tempo al centro dell'attenzione del Comitato, il quale si è impegnato attivamente nella sensibilizzazione della cittadinanza e nel proporre azioni mirate al miglioramento delle condizioni di vita nell'area.
Ne abbiamo parlato col presidente del Comitato Riqualificazione e Vivibilità Miranapoli e dintorni, Raffaele Petruolo.
Signor Petruolo, lei è il presidente del Comitato che ha organizzato l'incontro. Da dove nasce l'esigenza di creare un comitato in questa specifica zona di Ercolano?
Il comitato è nato nell'ottobre del 2022 ed è formato da un gruppo di cittadini residenti nella zona alta di Ercolano, precisamente in via Benedetto Cozzolino e Piazzetta Miranapoli. Siamo stati spinti dall'esigenza e dal desiderio di far valere i nostri diritti di cittadini, soddisfare le necessità abitative e sensibilizzare la comunità sulla partecipazione propositiva sia nella vita istituzionale che nella collettività nel suo complesso.
Ci siamo spessi detto che non avevano mai un rappresentante della zona all'interno dell'amministrazione comunale, dunque le problematiche restavano irrisolte. Noi riteniamo importante avere una cittadinanza attiva per migliorare le nostre condizioni di vita e far sentire la nostra voce a chi ci governa e, di conseguenza, essere il soggetto e non l'oggetto della nostra vita. Per questo motivo abbiamo costituito questo comitato: siamo partiti da circa venti partecipanti e siamo ora più di 200. Sono stato eletto presidente, abbiamo due vicepresidenti e due segretari, per entrambe le cariche vi sono un uomo e una donna.
Il nostro obiettivo è affrontare le richieste dei cittadini, che spaziano dalla gestione dei cumuli di rifiuti alla problematica delle buche nelle strade, fino a questioni più rilevanti come la riqualificazione e la bonifica di via Castelluccio e via B. Cozzolino, così come delle cave abbandonate. Ci impegniamo non solo sulle questioni quotidiane ma anche su temi che sono rimasti irrisolti e in sospeso per oltre 30 anni.
Quali sono le ragioni alla base della decisione di organizzare questo incontro?
Abbiamo voluto fortemente questo incontro per coinvolgere tutti affinché si affronti seriamente e concretamente la riqualificazione. Negli anni abbiamo sentito molte promesse e annunci, ma nulla di concreto. Nonostante la pioggia di soldi arrivata col PNRR, il comune di Ercolano non ha presentato un solo progetto per la riqualificazione e bonifica di via Castelluccio. Parliamo di una strada di competenza del comune ed è inquadrata nel Parco Nazionale del Vesuvio, e dovrebbe pertanto essere maggiormente tutelata. Non vogliamo fare propaganda o populismo; questa problematica è stata ampiamente discussa per decenni, ma non è mai stato presentato un piano per la riqualificazione, lasciandoci a convivere con un'emergenza che persiste da troppo tempo. Non ci accontentiamo più di annunci e promesse che servono solo a rimandare interventi che dovrebbero garantire dignità ai cittadini. Per questo chiediamo chiarimenti al Comune sul motivo per il quale non è stato presentato alcun progetto approfittando dei fondi a disposizione.
Parliamo dei temi che saranno affrontati durante l'incontro, ovvero l'urgenza di una riqualificazione di vie Novelle Castelluccio e via Benedetto Cozzolino. Perchè sono due arterie così importanti per questa zona di Ercolano?
La riqualificazione di via Castelluccio comporterebbe numerosi vantaggi, come l'utilizzo dell'arteria in caso di eruzione del Vesuvio, offrendo una via di fuga supplementare rispetto all'attuale unica via individuata nel piano regionale di emergenza, che è via Benedetto Cozzolino. L'apertura di via Castelluccio potrebbe contribuire anche allo sviluppo turistico, essendo vicina alla SS268 e consentendo un accesso diretto a zone di interesse. È importante anche dal punto di vista ambientale, poiché una strada frequentata in un parco attivo è la migliore garanzia contro l'abbandono di rifiuti e gli incendi. La bonifica di quest'area inoltre, attualmente piena di rifiuti speciali come indumenti usati, materiali di risulta, guaina che sono lì a marcire da tantissimi anni, potrebbe donare scorci suggestivi sul Golfo di Napoli grazie alla sua posizione altimetrica, e offrire sotto il profilo turistico un accesso privilegiato alla vista panoramica.
La via Benedetto Cozzolino collega numerosi paesi vesuviani: San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco e San Sebastiano al Vesuvio, tutti caratterizzati da un'alta densità abitativa. È necessario pianificare un sistema di traffico adatto alle esigenze di questa zona. Nuovi negozi e un centro commerciale sono nati lungo questa strada, quindi è cruciale migliorarne la sicurezza, dato che alberi e radici hanno reso la strada e i marciapiedi dissestati. La segnaletica attuale è ininfluente, e anche la via Monaco Aiello, che si immette sulla Benedetto Cozzolino, richiede una revisione della viabilità. Nonostante sia la strada più trafficata di Ercolano, è ridotta in questo stato: l'arteria tra l'altro era precedentemente gestita dalla città metropolitana di Napoli, poi trasferita al Comune, il quale, però, non dispone dei fondi necessari per la sua riqualificazione.
Quali feedback ha ricevuto da parte della comunità locale rispetto alla nascita e al lavoro del comitato?
La partecipazione della cittadinanza c'è ma ci sono due problemi principali: molte persone che vivono nella zona alta di Ercolano non sono originarie di questo luogo pertanto non impiegavano la maggior parte della propria giornata in zona. Pur osservando il degrado circostante, non c'era stato mai nessuno che raccogliesse tutto questo malcontento per presentarlo all'amministrazione.
Quali sono i risultati che il Comitato ha già raggiunto?
Abbiamo affrontato con successo la questione dell'alveo Farina-Fossogrande, bacino di acqua con la funzione di raccogliere le acque meteoriche che scendono dal Vesuvio. Abbiamo contribuito alla riqualificazione dell’alveo, riuscendo a far rimuovere i depositi di rifiuti che ostruivano il passaggio dell’acqua. Stiamo procedendo lentamente, ma stiamo crescendo giorno dopo giorno.
Come vede il futuro del Comitato e quali sono gli obiettivi futuri che intende raggiungere?
Crediamo fermamente che sia giunto il momento di raggiungere obiettivi strategici che rispecchino le esigenze e le ambizioni del territorio. Siamo consapevoli dell'enorme sfida che abbiamo di fronte ma proprio per questo ci stiamo impegnando per farci ascoltare e far ascoltare le nostre istanze. Non pretendiamo miracoli, ma vogliamo iniziare un processo di rigenerazione urbana e ricucire questa parte di città attraverso l'interazione tra istituzioni e cittadini.
E adesso di cosa si sta occupando il Comitato?
Adesso ci stiamo occupando delle cave dismesse di via Castelluccio. Abbiamo un problema enorme: quello del disastro ambientale. Questra strada è diventata un'arteria orfana che vive una piaga criminale, poichè le cave sono state più volte oggetto di sequestri: alcune sono inquinate e altre invece possono essere riprese. Ci sono delle normative che obbligano i proprietari delle cave ad eseguire il ripristino ambientale. Il riutilizzo di queste aree può rappresentare un'opportunità per una completa riqualificazione, sostenuta dalle normative ambientali. Pertanto, attraverso il Parco Nazionale del Vesuvio e il Comune, come cittadini dobbiamo pretendere che il ripristino ambientale di queste cave sul nostro territorio non sia più trascurato. Non chiediamo miracoli ma azioni concrete che possono essere intraprese e le pretendiamo subito.
Cosa si aspetta dall'incontro che si terrà il prossimo 23 novembre?
Spero che dall'incontro ci sia un impegno da parte delle istituzioni: in primis dal Comune che dovrà avviare un progetto, dalla Regione che dovrebbe stanziare finanziamenti per la riqualificazione di via Castelluccio e via Cozzolino, e un aiuto dal Parco Nazionale del Vesuvio che, essendo un ente super partes, vada a sollecitare Regione e Comune affinchè si realizzi la bonifica che attendiamo da 40 anni. Non vogliamo solo slogan, parole o annunci: noi come comitato vigileremo affinchè gli impegni presi durante il convegno vengano effettivamente realizzati.