In Comune con la mascherina con la scritta “Boia chi molla”: bufera sulla vicesindaca di Cologno Monzese, cittadina dell’hinterland alle porte di Milano (nota a livello nazionale perché ospita il quartier generale e gli studi televisivi di Mediaset).

Mascherina “Boia chi molla” in Municipio

Non solo la vice, Gianfranca Tesauro (Fratelli d’Italia), la polemica ha interessato anche il primo cittadino Angelo Rocchi (Lega), anche perché la foto che ha sollevato la vicenda (con anche una “sostenitrice mascherata”), il primo cittadino l’ha scattata personalmente proprio davanti al gonfalone comunale (c’era anche un filmato sui social che nel frattempo è stato rimosso). La minoranza Pd ha annunciato di voler presentare una mozione di sfiducia. Non contro il sindaco, che quella mascherina non l’ha mai indossata ed è per i dem “reo” solo di essersi prestato al selfie “nostalgico”. Bensì contro il vicesindaco di Fratelli d’Italia, ritratta in diverse foto in cui indossa lei stessa la mascherina “Boia di molla”. A corollario di una di queste, pubblicata su Facebook e scattata davanti al murales realizzato nei giorni scorsi sui muri dello Sportello polifunzionale di (tra l’altro) via della Resistenza, anche una didascalia: “Io e te… Le nostre mascherine e la nostra grande amicizia: la soddisfazione di vedere quanto ti rode non la dà nemmeno Mastercard”. mascherina

Il Pd: “Rievocare il fascismo non è mai uno scherzo”

“Che vergogna oltraggiare in questo modo indegno le istituzioni – ha commentato la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani – Comportamenti del genere sono assolutamente inqualificabili e gettano un’ombra inquietante sulla vicinanza di certi amministratori a idee e principi che sono contrari ai valori della nostra Costituzione, democratica e antifascista. E non ci vengano a parlare di goliardia: rievocare il fascismo non è mai uno scherzo”. “La caratteristica principale del fascismo è l’ignoranza, il disprezzo per la cultura e l’analfabetismo – gli ha fatto eco il capogruppo in Consiglio comunale a Cologno Giovanni Cocciro – La vicesindaca che se ne va in giro per il Comune e riceve persone sfoggiando una mascherina col motto fascista “boia chi molla” è inqualificabile”.

La reazione dell’interessata

Secondo la numero due dell’Amministrazione di Cologno tuttavia il motto di regime andrebbe interpretato come un’esortazione per la ripresa, una sorta di “Andrà tutto bene” senza alcun riferimento a un periodo storico o a un partito politico. Lo riporta Repubblica, che aggiunge che per l’esponente del partito di Giorgia Meloni non avrebbe senso parlare di Fascismo perché viviamo in una democrazia e tutti possono esprimere le proprie opinioni. Tesauro e ha anche precisato che se essere fascista significa essere contrapposti all’ideologia comunista, allora lei preferisce essere definita così. Fonte: Prima Lodi Leggi anche Ecco l'aperimascherina, per gustare l'aperitivo in completa sicurezza. Seguici su Facebook 41esimoparallelo
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