La questione scuole in Campania non sembra arrivare al termine. Dopo la conferma dalla Regione Campania della ripartenza di scuole dell'infanzia e delle prime classi delle elementari per mercoledì 25 novembre, i sindaci dei vari comuni sparsi sul territorio sembrano seguire una linea totalmente opposta.
Dal Casertano all'Aversano, passando anche per qualche comune di Napoli, si ritorna a chiudere i battenti e a prolungare l'attività didattica a distanza. Ma gli ultimi aggiornamenti riguardano San Giorgio a Cremano. Di seguito tutti i dettagli.
Scuole, San Giorgio a Cremano chiude
"A San Giorgio a Cremano (Napoli) resteranno chiuse mercoledì 25 novembre tutti gli asili nido e le scuole di ogni ordine e grado. Fatto salvo quanto previsto per i progetti già attivati in favore di minori diversamente abili''.
A dichiararlo pubblicamente sulla sua pagina Facebook è Giorgio Zinno, primo cittadino del comune vesuviano. L'annuncio arriva a poche ore dalla conferma del governatore della Campania circa la ripresa delle attività in presenza per i servizi educativi e la scuola dell'infanzia, nonché per la prima classe della scuola primaria.
Per il sindaco non ci sono le condizioni per riaprire le scuole e, nell'ottica di contenere al meglio il rialzo dei contagi da Covid-19, la scelta migliore è quella di slittare ulteriormente con la chiusura.
L'appello ai cittadini
Giorgio Zinno, rivolgendosi ai cittadini sulla questione scuole, su Facebook scrive: ''Vi preannuncio che, non appena sarà pubblicata la nuova ordinanza annunciata dal governatore, ne firmerò una per mantenere chiuse le scuole nella nostra città, dove i dati epidemiologici suggeriscono di non ampliare le occasioni di contagio".
E prosegue, via social: "Mercoledì, dunque, resteranno chiusi tutti gli asili nido e le scuole di ogni ordine e grado. Fatto salvo quanto previsto per i progetti già attivati in favore di minori diversamente abili".
Dunque, conclude: "Eccettuati gli asili nido, dunque, le attività scolastiche proseguiranno in modalità a distanza, così come è stato nelle ultime settimane. È una scelta difficile, perché il diritto all'istruzione è sacro ma lo è ancor di più il diritto alla salute''.
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