Omicidio Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello a processo: potrebbe evitare l'ergastolo. La carta giocata dagli avvocati

Il 27 maggio, Alessandro Impagnatiello ha commesso un atroce omicidio, uccidendo la compagna Giulia Tramontano e il bambino che portava in grembo. Il 18 gennaio, tra poco meno di un mese, si presenterà per la prima volta in aula a Palazzo di Giustizia, dove le sue due legali, Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, punteranno sulla perizia psichiatrica per evitargli l'ergastolo, secondo quanto riportato dal Corriere.

Impagnatiello ha ammesso di aver ucciso la fidanzata, ma la perizia psichiatrica diventa la chiave decisiva nelle mani delle sue avvocate per cercare di evitare la massima pena. La Procura sostiene che l'ex barman aveva pianificato l'omicidio per mesi, cercando anche di avvelenare Giulia con il topicida prima di compiere l'agghiacciante gesto a coltellate. La questione centrale sarà se ci siano o meno i presupposti per richiedere la perizia psichiatrica.

Omiidio Giulia Tramontano, la carta della perizia psichiatrica per Impagnatiello

La decisione sulla richiesta della perizia spetterà alla Corte, guidata anche da Antonella Bertoja, la giudice del caso Yara nel primo grado al Tribunale di Bergamo, che presiede la prima Corte d’Assise. La sua decisione avrà un impatto significativo sul corso del processo.

Nel corso del processo, sarà chiamata a testimoniare anche l'ex amante di Impagnatiello, la ragazza che aveva incontrato e abbracciato Giulia in una scena ripresa dalle telecamere di sicurezza pochi giorni prima dell'omicidio. La famiglia Tramontano, compresa la sorella Chiara, sarà presente in aula per questo delicato processo.

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