Reddito di emergenza
Una nota dell'Inps sottolinea che sono sottolinea 100.258 domande sin qui ricevute dall'istituto. Superata, quindi, quota centomila per la misura prevista per l'emergenza coronavirus. L'Inps comunica che delle 100.258 domande, 63.140 sono arrivate direttamente dai cittadini e 37.118 dai patronati. Sono invece oltre 44.000 le domande presentate dai lavoratori domestici per avere l'indennità di 500 euro al mese per aprile e maggio.
A chi spetta. Fino a 1600 euro di bonus, spalmati su due quote, per i nuclei con un valore Isee non superiore a 15 mila euro. Ma il reddito di emergenza andrà anche a chi è residente in Italia da meno di dieci anni. Dal Rem saranno esclusi invece i beneficiari del reddito di cittadinanza e i lavoratori domestici. Il divieto di cumulare le indennità è stato introdotto dal governo in zona Cesarini.
La possibilità di cumulare i sussidi vecchi e nuovi
Avrebbe permesso alle famiglie che attualmente ricevono con il reddito di cittadinanza un aiuto mensile inferiore a 400 euro di attingere a risorse maggiori nel periodo della ripartenza e in particolare ai nuclei più numerosi che stazionano al di sotto di questa soglia (parliamo di circa 50 mila famiglie) di ottenere a giugno e luglio fino a 800 euro di assegno, con un incremento in alcuni casi persino superiore al 100 per cento. Alla fine ha prevalso però la linea dem, contraria al reddito di cittadinanza formato extra-large.
La buona notizia per i percettori del sussidio pentastellato
E' che non saranno obbligati a lavorare nei campi. Risultato, i due benefici viaggerano su binari diversi. Avranno accesso alle due mensilità del reddito di emergenza le famiglie con un valore Isee inferiore a 15 mila euro, per un importo compreso tra 400 e 800 euro, variabile in base al numero dei componenti del nucleo. Necessaria la residenza, ma senza il vincolo dei 10 anni che attualmente esclude molti stranieri dal reddito di cittadinanza.
Il patrimonio mobiliare dei richiedenti non dovrà superare i diecimila euro: l'asticella sale a ventimila euro per le famiglie numerose. Saranno esclusi dal reddito di emergenza anche i lavoratori domestici raggiunti dall'indennità da 500 euro per colf e badanti e i nuclei con uno dei componenti titolare di trattamenti pensionistici.
Quanto ai beneficiari del reddito di cittadinanza
Oltre a rinunciare ai maxi-aumenti promessi dai Cinquestelle nalla fase di messa a punto del decreto Rilancio, dovranno anche fare i conti con le nuove disposizioni in materia di lavoro introdotte dal governo per tentare di risolvere il problema della carenza di manodopera nei campi. Disposizioni soft, a dire il vero, ma che avranno comunque un impatto. La ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, si è espressa più volte a favore della possibilità di reclutare chi riceve aiuti economici.
Il Mipaaf sta anche lavorando insieme all'Anpal a un'applicazione in grado di incrociare la domanda e l'offerta di lavoro in agricoltura proprio per favorire l'impiego dei sussidiati. Tuttavia, coloro che rifiuteranno le offerte di lavoro provenienti dal settore agricolo non perderanno il diritto ai benefici. L'assenza di sanzioni rischia inevitabilmente di rendere sterile la novità.
Nello specifico, è stato stabilito che i percettori del reddito di cittadinanza possono stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per altri 30, senza subire la perdita o la riduzione degli aiuti previsti, a patto che la retribuzione complessiva per il lavoro svolto non superi il limite di duemila euro nel 2020. I beneficiari del sussidio in condizione di lavorare sono circa un milione, ma prima del lockdown meno di uno su dieci aveva trovato un impiego. Al contrario poi di quanto era stato ipotizzato nei giorni scorsi, la platea dei percettori del reddito di cittadinanza non si allargherà: il governo ha rinunciato a rivedere in via temporanea i requisiti per accedere al benefcio. Il valore Isee richiesto per entrare in possesso della card rimane fermo a quota 9.360 euro.(IlMattino)
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