Leonardo suicida a 15 anni per colpa dei bulli, la confessione alla mamma
La donna di nuovo dai carabinieri per consegnare un messaggino che le aveva girato il figlio: «Non ce la faccio più, l'ho detto al prof ma non mi ascolta»
La comunità di Montignano, frazione di Senigallia, è sconvolta dalla tragedia che ha colpito la famiglia di Leonardo, uno studente di appena 15 anni che ha deciso di togliersi la vita il 13 ottobre scorso.
Un gesto estremo, dettato da mesi di sofferenza causata da episodi di bullismo, come raccontato dalla madre Viktorya, 40enne di origini bielorusse, residente in Italia da oltre vent'anni.
«Mamma, non ce la faccio più»: il grido di aiuto inascoltato
Leonardo si era confidato più volte con la madre, confessando di non riuscire più a sopportare le angherie subite a scuola. Nei suoi ultimi messaggi, inviati solo quattro giorni prima del suicidio, il giovane aveva espresso il desiderio di lasciare la scuola, spiegando di essersi rivolto al professore di sostegno senza ricevere alcun aiuto: «Mamma, ho parlato col prof, gli ho detto che voglio andare via, ma lui non fa nulla».
Nonostante Leonardo avesse chiaramente manifestato il suo disagio e la sua richiesta di aiuto, la situazione non era stata affrontata adeguatamente. Secondo quanto riferito dai genitori, gli insegnanti avrebbero ignorato le ripetute segnalazioni del ragazzo, minimizzando il problema e lasciandolo solo nella sua sofferenza.
Le denunce dei genitori e le indagini in corso
Dopo la tragedia, i genitori di Leonardo hanno sporto denuncia per bullismo nei confronti di tre compagni di scuola, accusati di aver tormentato il ragazzo con insulti, derisioni e violenze fisiche. «Mi insultano, fanno la voce effeminata, mi strizzano i capezzoli, mi danno botte nelle parti intime», aveva raccontato Leonardo alla madre, descrivendo il clima di terrore che viveva quotidianamente.
Le indagini condotte dai carabinieri, attualmente in corso, si concentrano sulla cerchia di amici e compagni di scuola del giovane, in particolare su due ragazzi e una ragazza che avrebbero preso di mira Leonardo. Gli inquirenti hanno sequestrato il cellulare del ragazzo per analizzare le comunicazioni e raccogliere ulteriori prove.
La posizione della scuola e il muro di silenzio
Nonostante le gravi accuse mosse dalla famiglia di Leonardo, il dirigente scolastico e i professori coinvolti hanno negato di essere stati a conoscenza dei problemi del ragazzo. Il docente di sostegno, a cui Leonardo si era rivolto per chiedere aiuto, non avrebbe mai segnalato la situazione alla famiglia o agli organi competenti. Anche i tre ragazzi accusati di bullismo hanno negato le responsabilità, affermando di non aver preso in giro il ragazzo.
Uno di loro ha dichiarato di fronte ai carabinieri: «Non è vero che lo prendevamo in giro. Si era solo preso un brutto voto». Tuttavia, la data del compito d’informatica a cui si riferiva l'accusato è successiva alla morte di Leonardo, avvenuta il 13 ottobre.
Il dolore della comunità: un addio straziante
Il funerale di Leonardo si è svolto giovedì 17 ottobre nella chiesa della piccola frazione di Montignano, tra palloncini bianchi, fiori e una commozione generale che ha avvolto l'intera comunità. Tantissimi i presenti, tra cui molti compagni di scuola, stretti attorno alla famiglia in questo momento di immenso dolore.
Durante la cerimonia, il parroco don Emanuele Lauretani ha voluto lanciare un messaggio di speranza, invitando la comunità a non arrendersi di fronte al dolore e a restare uniti nell'amore e nella giustizia. Parole toccanti anche da parte della madre di Leonardo, che ha ricordato la frase preferita dal figlio, tratta da una canzone di Michael Jackson: «In un mondo pieno d'odio, dobbiamo avere ancora il coraggio di sperare».
La richiesta di giustizia
Viktorya, la madre di Leonardo, ha chiesto che la verità emerga, accusando non solo i compagni di classe del figlio, ma anche gli insegnanti che, a suo dire, hanno ignorato la sofferenza del ragazzo. La donna crede fermamente nella giustizia, sia terrena che divina, e ha promesso di lottare affinché il sacrificio di suo figlio non venga dimenticato.
Le indagini e le verifiche ministeriali
Il caso è stato trasferito alla Procura dei minori, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha disposto ulteriori verifiche, richiedendo al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale di approfondire la situazione. L'obiettivo è capire se vi siano state omissioni da parte della scuola nel proteggere Leonardo.
Il drammatico suicidio di Leonardo rappresenta l'ennesima vittima di un fenomeno ancora troppo diffuso nelle scuole italiane: il bullismo.