Bologna. Alessandro uccide il patrigno e manda in ospedale la mamma. Ha servito pennette al salmone condite con nitrito di sodio.
Una sostanza velenossisima, acquistata su internet. E così ha ucciso il patrigno, Loreno Grimandi, e ridotto in fin di vita la mamma, M.M., 56 anni. E’ con questa accusa che è finito in manette Alessandro Leon Asoli, 19 anni.
Sembrava una serata come le altre nell’appartamento di via della Costituzione. Alessandro serve la cena ai due coniugi.
Bologna - La cena
Prepara pennette al salmone, ma prima di mettere i piatti a tavola, versa dentro una manciata di nitrito di sodio.
Bologna - Il patrigno
Mangia subito la sua porzione e inizia a sentirsi male, Neppure due ore dopo muore, accasciato a testa in giù sul divano dell’appartamento. Inutili i soccorsi. Loreno Grimandi muore in preda a dolori lancinanti.
La madre invece si insospettisce
Sente il gusto troppo salato delle pennette dopo un paio di forchettate. Lascia le posate e non completa la sua porzione.
Un sospetto che si rivela decisivo. Ora è ricoverata nel reparto di Rianimazione all’ospedale Maggiore, grave ma stabile. Resta in prognosi riservata.
Ora suo figlio, Alessandro Leon Asoli, 19 anni, si trova alla Dozza. Giovedì sera, alle 23.30, è stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale agli ordini del capitano Riccardo Angeletti (la pm è Rossella Poggioli), dopo avere tentato di rifugiarsi a casa della nonna. Dovrà rispondere di omicidio e di tentato omicidio.
Alessandro Leon Asoli
E' un giovane di 19 anni, classe 2001, disoccupato, affetto da problemi psicologici. Ragazzo schivo, non risulta si fosse mai mostrato violento e anzi pareva andare d’accordo con i genitori naturali (il padre, divorziato dalla madre dal 2013, abita in un comune vicino) e il patrigno. Il nitrito di sodio l’ha comprato su Internet.
Si tratta di una sostanza usata per conservare cibi come carne e pesce, ma che in dosi massicce si rivela letale. Nell’omicidio di Casalecchio, Alessandro ne avrebbe versato nei piatti diversi grammi, con esiti fatali.
Per ora al 19enne non è contestata la premeditazione dell’omicidio, ma non si esclude alcuna pista, neppure che possa avere somministrato altre sostanze alla coppia anche in precedenza.
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