Sigfrido Ranucci e Don Patriciello
Sigfrido Ranucci e Don Patriciello

Un acceso scambio di accuse ha avuto luogo tra Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, e Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione di inchiesta "Report" della Rai. Al centro della contesa un servizio trasmesso dalla popolare trasmissione, dal titolo "Promesse mancate", che si concentrava sulle problematiche e sulle promesse non mantenute dalle istituzioni riguardo alla situazione del Parco Verde di Caivano, a seguito della vicenda delle due ragazzine stuprate da un gruppo di adolescenti.

Le accuse di Don Patriciello

Don Maurizio Patriciello, nel rispondere pubblicamente al servizio, ha lamentato una parziale e scorretta rappresentazione della sua intervista. Il parroco, noto per il suo impegno a favore della comunità di Caivano, ha espresso il suo disappunto per essere stato tenuto impegnato per più di un'ora dal giornalista Luca Chianca, per poi vedersi ridotto il suo intervento a soli due minuti nel montaggio finale. "Caro Sigfrido Ranucci, ti chiedo: ti sembra giusto?", ha scritto Patriciello in un post sui social, sottolineando come alcune delle sue parole più rilevanti, in particolare quelle in cui sosteneva l'intervento voluto dal governo di Giorgia Meloni, siano state omesse. Patriciello ha ribadito che, sebbene il suo intervento fosse finalizzato a rendere un servizio, l'inclusione di alcune sue dichiarazioni sarebbe stata importante per chiarire il contesto.

La replica di Sigfrido Ranucci

La risposta di Sigfrido Ranucci non si è fatta attendere. Il conduttore di "Report" ha espresso dispiacere per le critiche ricevute, ribadendo il rispetto per l’impegno di Don Patriciello, ma affermando che il lavoro di un giornalista e quello di un prete sono due cose ben diverse. Ranucci ha spiegato che un’intervista lunga viene ridotta per rendere più fruibile e chiaro il contenuto per il pubblico, e che l’obiettivo di "Report" è fornire un’analisi delle problematiche, mettendo in evidenza le risposte a tali difficoltà. "Luca Chianca è un giornalista onesto e un bravissimo inviato", ha aggiunto Ranucci, difendendo il lavoro del suo collaboratore e contestando l'accusa di manipolazione. Inoltre, ha ricordato che, se Patriciello avesse ritenuto che la sua intervista fosse stata manipolata, avrebbe dovuto indicare le specifiche modifiche o falsità. Ranucci ha chiuso la sua risposta con una citazione di Giovanni Paolo II, invitando Patriciello a correggere eventuali errori, qualora li avesse riscontrati.

La risposta finale di Don Patriciello

Don Patriciello ha chiuso la polemica con un messaggio di risposta, ancora una volta con toni pacati ma decisi. Ha sottolineato che l’intervista gli era stata chiesta per offrire il proprio punto di vista, senza alcun condizionamento sul resto del materiale. "Mi hanno addolorato però le tue ultime parole… Non avresti dovuto scriverle... almeno nei miei riguardi", ha concluso Patriciello, esprimendo rammarico per il tono della risposta di Ranucci. In un gesto di distensione, ha poi inviato un "grande abbraccio" a Ranucci.

La polemica tra Don Patriciello e Sigfrido Ranucci mette in luce le difficoltà e le tensioni che a volte sorgono tra il lavoro giornalistico e l’impegno sociale di chi, come il parroco di Caivano, è in prima linea nel risolvere problemi complessi. Mentre Ranucci difende la scelta editoriale di "Report", Patriciello chiede una rappresentazione più accurata e rispettosa del suo punto di vista, sottolineando l'importanza di discutere sempre "con rispetto e nella verità". La controversia non sembra destinata a risolversi rapidamente, ma potrebbe aprire un dibattito più ampio sul modo in cui vengono trattate tematiche delicate come quella di Caivano nelle trasmissioni d'inchiesta.

Triste lutto a Napoli: è scomparsa Martina Boccia, aveva solo 15 anni
Abdallah Motan, regista palestinese arrestato in Israele, l'appello da Napoli: "Liberatelo"