Influenza australiana, allarme in Italia. Come riconoscerla e curarla
I sintomi che colpiscono cuore e cervello e il vaccino
L’influenza australiana, variante H3N2 del ceppo A, sta preoccupando l’Italia, con i primi casi già segnalati in Lombardia, Lazio e Piemonte.
I sintomi, intensi e in grado di colpire anche cuore e cervello, rendono necessaria una particolare attenzione, specie in vista dell’inverno.
Cos'è l'influenza australiana e perché preoccupa
L’influenza australiana è causata dal virus di tipo A sottotipo H3N2, una variante che ha già avuto un impatto significativo in Australia, dove ha causato la seconda ondata più grave degli ultimi dieci anni. Si tratta di un virus particolarmente aggressivo e immunoevasivo, cioè capace di aggirare parte delle difese immunitarie, rendendo l’infezione potenzialmente più grave.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, ha sottolineato come questa influenza rappresenti una minaccia soprattutto per le categorie fragili. Anche Matteo Bassetti, direttore di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha avvertito del rischio di sintomi neurologici, osservati nei casi australiani.
Sintomi dell'influenza australiana: cosa monitorare
I sintomi della variante australiana dell'influenza sono simili a quelli influenzali ma spesso più intensi:
- Febbre alta, solitamente tra i 38 e i 40 gradi, accompagnata da brividi e sudorazione.
- Tosse secca e mal di gola.
- Naso che cola e congestione nasale.
- Mal di testa e dolori muscolari e articolari, che spesso rendono difficile svolgere anche attività semplici.
- Stanchezza estrema e inappetenza.
Nei bambini, possono manifestarsi anche sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea. Negli anziani, la febbre potrebbe essere meno elevata, ma il rischio di complicanze è alto. L’influenza australiana sembra inoltre in grado di colpire anche il sistema nervoso, causando sintomi neurologici come confusione mentale e difficoltà cognitive, in particolare negli anziani. Sono stati segnalati rari casi di encefalite e miocardite.
Come si trasmette e quando aspettarsi il picco
Il periodo di incubazione dell’influenza australiana è di circa 1-2 giorni. I sintomi tendono a svilupparsi rapidamente e durano tra i 3 e i 7 giorni, anche se la convalescenza può protrarsi fino a due settimane nei casi più gravi.
Secondo Pregliasco, il picco di questa influenza è atteso per la fine di novembre e l'inizio di dicembre, complice il freddo e gli sbalzi termici che favoriscono la diffusione del virus.
Prevenzione e vaccinazione: come difendersi dall’influenza australiana
La vaccinazione antinfluenzale è il mezzo principale per prevenire l'influenza e ridurre il rischio di complicanze, specie per le categorie più vulnerabili. Il Ministero della Salute raccomanda il vaccino per:
- Over 60
- Bambini dai 6 mesi ai 6 anni
- Individui con patologie croniche
- Personale sanitario
Anche se il virus H3N2 tende a mutare, il vaccino può fornire una protezione parziale che aiuta comunque a ridurre i sintomi e la gravità della malattia.
Cosa fare in caso di sintomi: i consigli degli esperti
Se si manifestano sintomi influenzali, è essenziale restare a casa e limitare il contatto con altre persone per ridurre il rischio di contagio. Bere molti liquidi e assumere pasti leggeri aiuta a mantenere l’idratazione e a sostenere l’organismo nella fase di recupero.
I farmaci possono alleviare i sintomi, ma è importante usarli con attenzione:
- Farmaci antinfiammatori e analgesici da banco possono alleviare dolori e febbre.
- Antibiotici non sono utili per l’influenza virale e vanno evitati, salvo indicazione medica.
- Farmaci antivirali possono essere indicati per i soggetti più fragili, ma vanno prescritti dal medico e valutati caso per caso.
Anche l’uso di mascherine, la sanificazione delle mani e il rispetto delle norme igieniche possono limitare la diffusione del virus.
Quando rivolgersi al medico
I soggetti fragili, come gli anziani e le persone con malattie croniche, devono consultare il medico già in presenza di sintomi moderati, poiché sono più a rischio di sviluppare complicanze come polmoniti, miocarditi e disturbi neurologici.
L'influenza australiana rappresenta una minaccia seria per la salute, in particolare per le persone vulnerabili. La vaccinazione, l’adozione di buone pratiche igieniche e una gestione responsabile dei sintomi sono fondamentali per limitare il contagio e prevenire complicanze.