Il commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, il generale Figliuolo, ha apportato una nuova modifica a quanto previsto dal piano vaccinale italiano. Una novità che rischia di generare ancor più caos nelle regioni alle prese con l'accelerazione della campagna vaccinale.
Campagna vaccinale, la decisione di Figliuolo
La volontà del governo è, da mesi ormai, quella di immunizzare prima le categorie più a rischio come le persone anziane ed i soggetti con delle patologie per poi procedere con le vaccinazioni di massa. In tal senso, Figliuolo ha preso una decisione nelle ultime ore.
E' stato pubblicato un comunicato dall'ufficio del commissario straordinario per chiarire la situazione ed operare tutti verso un'unica direzione, senza che le regioni prendano decisioni a sè. Come più volte paventato nello scontro dialettico tra De Luca e gli esponenti del governo centrale.
"Dai dati in possesso della Struttura Commissariale è emerso che le categorie poste in priorità dall'ordinanza n. 6 del 9 aprile (persone fragili ed appartenenti alle classi di età più esposte e vulnerabili qualora infettate dal virus SARS-CoV-2) non risultano ancora coperte da vaccino in proporzione tale da garantire, ad oggi, la loro messa in sicurezza" si legge nella nota diffusa.
"La Struttura Commissariale ha raccomandato alle Regioni e alle Province autonome di attenersi puntualmente al dettato dell'ordinanza n. 6, fino ad assicurare la copertura delle categorie in essa indicate, senza estendere – fino a nuove disposizioni – le prenotazioni a soggetti di età inferiore a 60 anni" la precisazione del generale Figliuolo.
Stop vaccini agli under 60
Pertanto da questo momento sono, ufficialmente, sospese le prenotazioni per la somministrazione delle dosi di vaccino anti-Covid alle persone, senza patologie gravi, che hanno meno di 60 anni. Queste ultime, quindi, dovranno ancora attendere il loro turno.
L'obiettivo di Figliuolo è concludere, nel più breve tempo possibile, la vaccinazione delle categorie over 70 e 80, soggetti fragili e familiari conviventi e/o caregiver. A seguire saranno vaccinati i soggetti tra i 60 ed i 69 anni, utilizzando il siero AstraZeneca.
Senza dimenticare la categoria del personale sanitario, in prima linea nella lotta all'emergenza Coronavirus, le cui vaccinazioni verranno eseguite parallelamente a quelle delle categorie sopraelencate. Poi toccherà a tutti gli altri, per raggiungere quanto prima l'immunità di gregge.
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