Giulia Cecchettin, dettagli scioccanti emergono dall'autopsia: come e quando è morta
La città di Venezia è stata sconvolta dalla tragica morte di Giulia Cecchettin, avvenuta nella notte del 11 novembre. La giovane vittima di un atto di violenza brutale perpetrato dal suo ex-fidanzato, Filippo Turetta, nell'area industriale di Fossò, a soli sei chilometri dalla sua abitazione. Le ultime informazioni provenienti dall'autopsia delineano una scena agghiacciante. Giulia colpita da circa 20 coltellate e ha subito lesioni significative durante l'aggressione, come confermato dalle telecamere di sorveglianza di un'azienda locale.
L'analisi forense, protrattasi per ben 12 ore, ha messo in luce diversi aspetti oscuri della tragedia. La giovane aggredita una prima volta a Vigonovo, solo venti minuti prima dell'aggressione mortale a Fossò. La causa ufficiale del decesso attribuita a uno shock emorragico derivante dalle ferite inflitte da Turetta.
Il procuratore Andrea Petroni
Ha interrogato il sospetto per circa nove ore, nel corso delle quali Turetta ha fornito risposte frammentate e ha affermato di aver perso il controllo mentale, affermando che "qualcosa gli è scattato in testa". Le accuse ufficiali contro di lui comprendono omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Si valuta anche la possibilità di aggiungere le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.
L'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin
Ha sollevato ulteriori domande sulla dinamica dell'aggressione e sulle circostanze che hanno portato alla morte di Giulia. Due coltelli rinvenuti, uno da 12 centimetri recuperato nell'auto di Turetta in Germania, dove è stato arrestato il 18 novembre dopo una fuga di una settimana, e l'altro da 21 centimetri, trovato spezzato nel parcheggio a Vigonovo. L'indagine istologica e gli esami tossicologici sui tessuti prelevati mirano a determinare se la giovane stordita prima dell'aggressione.
Il sospetto, durante l'interrogatorio, ha dovuto affrontare la contestazione delle prove raccolte, inclusi i coltelli e il nastro adesivo acquistato online prima dell'11 novembre. Turetta ha ricostruito dettagliatamente gli eventi della sera, dei giorni precedenti e della successiva fuga in Germania. La sua mente, ha sostenuto, offuscata quando ha realizzato che Giulia non era intenzionata a porre fine alla loro relazione.
Mentre Turetta attende il trasferimento nella sezione "protetti" del penitenziario, è previsto che venga nuovamente interrogato nei prossimi giorni per fare luce su ulteriori dettagli ancora oscuri di questa tragica vicenda. La giustizia cerca di portare alla luce la verità e fare giustizia per Giulia Cecchettin.