San Giorgio a Cremano, 15enne torna a casa: «Legato e incappucciato, mi sorvegliavano a vista»
Il sequestro lampo: ore di terrore per Mattia Maddaluno. Il riscatto su Whatsapp

Una giornata da incubo per il 15enne di San Giorgio a Cremano, Mattia Maddaluno, rapito mentre si recava a scuola martedì 8 aprile. Il ragazzo è stato prelevato con la forza da due uomini incappucciati, caricandolo su un furgone rubato. Testimoni, tra cui un dipendente e un cliente di un bar vicino, hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine. In pochi minuti, la polizia ha avviato una intensa indagine per rintracciare i rapitori.
Il racconto del giovane sequestrato: «Mi tenevano legato e incappucciato»
Secondo quanto raccontato dal ragazzo agli inquirenti, dopo il rapimento è stato portato in una stanza dove è stato legato mani e piedi a una sedia. Il suo volto è stato coperto con un cappuccio e uno dei rapitori lo sorvegliava costantemente. Il giovane ha riferito di aver percepito la presenza di almeno altri due complici, tutti con un accento napoletano e un comportamento ben organizzato. «Mi sorvegliavano a vista», ha dichiarato il ragazzo, aggiungendo che per ore è stato prigioniero nella stanza, senza sapere quale fosse il suo destino.
Il riscatto tramite WhatsApp: 1,5 milioni richiesti
Durante la giornata, i rapitori hanno contattato il padre del ragazzo, un imprenditore di Barra, attraverso un messaggio su WhatsApp. La richiesta di riscatto era di 1,5 milioni di euro, con l’avvertimento di non coinvolgere la polizia. La trattativa via chat è proseguita, tra minacce e tentativi di accelerare il pagamento, ma fortunatamente l'intervento delle forze dell'ordine ha impedito che il riscatto venisse pagato.
La liberazione e l'arresto: il 24enne fermato
Grazie alla pressione della polizia, i sequestratori hanno deciso di liberare il ragazzo intorno a Licola e Qualiano, dove gli zii del giovane, scortati dalle forze dell'ordine, sono riusciti a trovarlo. Il ragazzo, in un momento di coraggio, ha anche avvertito il padre della sua liberazione. In seguito al rilascio, la polizia ha fermato un 24enne napoletano, residente a San Giorgio a Cremano e noto alla famiglia della vittima, accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione con l’aggravante mafiosa.
La gratitudine della famiglia e il ritorno a casa
La DDA di Napoli ha preso in mano le indagini per identificare e arrestare gli altri due complici. In serata, il ragazzo è finalmente tornato a casa, dove è stato accolto da un bagno di folla festante. La sua liberazione ha portato sollievo nella città, e la famiglia ha espresso profonda gratitudine verso le forze dell'ordine e la Procura per l’efficacia dell'intervento. L’incubo, fortunatamente, è finito.