La morte di Olivia ha lasciato un vuoto immenso e grande dolore nella città dove abitava. Sono numerosissime le manifestazioni di vicinanza ai genitori della piccola.
Ieri nei municipi di Lastra a Signa e Montelupo Fiorentino, dove lavorano rispettivamente la mamma e il papà della bimba morta in culla nella notte fra venerdì e sabato, gli uffici sono tornati ad aprire. Ma l’assenza dei due colleghi, travolti da questa tragedia, si è fatta sentire ed è stata al centro del pensiero di tutti.
Il dramma della piccola Olivia
La storia della piccola Olivia resta ad oggi ancora da chiarire. Il suo corpicino è stato trasferito intanto dal Meyer al reparto di anatomia patologica di Careggi.
L’ipotesi più probabile però resta quella di un caso di Sids (dall’inglese Sudden Infant Death Syndrome) ovvero di morte improvvisa in culla.
Una sindrome che colpisce in Italia circa un nato su 2mila, interessando quasi sempre bambini sani, fra uno e cinque mesi di età, che, senza motivo apparente, non si risvegliano dal sonno.
E questo, almeno dalle prime ricostruzioni, è successo anche alla piccola Olivia che venerdì notte, come ogni sera, riposava nel lettino dopo aver preso il latte. Intorno alle 4, quando i genitori si sono affacciati alla culla per controllare che stesse bene, la bimba non ha dato segni di vita.
Immediata la chiamata al 118 che ha inviato a Brucianesi l’ambulanza con medico a bordo della Misericordia di Lastra a Signa. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione né la corsa al Meyer, dove la neonata è giunta in arresto cardiaco.
Tanti i messaggi di cordoglio arrivati ai genitori, conosciutissimi nella zona. Nei prossimi giorni, conclusi gli accertamenti, verrà decisa la data del funerale. Fonte: La Nazione
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