Fumo, si va verso il divieto totale: stop anche all'aperto e per le sigarette elettroniche
Sono trascorsi vent'anni dall'entrata in vigore della legge Sirchia, che ha vietato il fumo all'interno dei locali pubblici, ma un nuovo provvedimento potrebbe inasprire tali norme. Secondo la bozza anticipata da Quotidiano Sanità, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, potrebbe estendere i luoghi in cui non è concesso fumare, vietando la presenza di sale e spazi fumatori negli aeroporti, nei dehors di bar e ristoranti, nei parchi, alle fermate di tutti i mezzi pubblici e nelle vicinanze di donne incinte e bambini. Anche le sigarette elettroniche e i prodotti simili, compresi quelli a tabacco riscaldato, sarebbero soggetti a queste nuove norme, con limitazioni anche alla pubblicità.
Le parole di Matteo Salvini
Tuttavia, c'è una voce contraria all'interno del governo: il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito esagerato il divieto di fumare all'aperto sigarette elettroniche che, a suo avviso, aiutano molte persone ad abbandonare le sigarette tradizionali.
Secondo l'Istat, il numero di fumatori di sigarette elettroniche è aumentato notevolmente negli ultimi anni, passando dagli 800mila del 2014 al milione e mezzo del 2021, soprattutto tra i giovani. Tuttavia, Roberta Pacifici, direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto superiore di Sanità, afferma che non ci sono dati scientifici a supporto del fatto che questi prodotti aiutino a smettere di fumare e di utilizzare nicotina, anzi potrebbero contribuire all'iniziazione e alla recidiva di chi aveva smesso, ostacolando anche la cessazione.
La percentuale di fumatori
La percentuale di fumatori nella popolazione con più di 15 anni è scesa dal 33% al 22% tra il 2003 e il 2019. E' risalita negli ultimi due anni, raggiungendo il 24,2%. Ci sono 800mila fumatori in più rispetto a due anni fa, per un totale di 12,4 milioni di fumatori in Italia, che fumano in media 11,5 sigarette al giorno. Il 20,4% dei fumatori ne accende più di 20 al giorno. Inoltre, 1,2 milioni di italiani utilizzano in modo più o meno abituale le sigarette elettroniche, pari al 2,4% della popolazione. L'81,9% di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, il 14,9% è costituito da ex fumatori e il restante 60,9% da non fumatori.
Ogni anno, in Italia, ci sono 93mila morti per il tabacco, il 20,6% di tutti i decessi, secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale. Le sigarette riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni.
La lotta al fumo
La lotta contro il fumo rappresenta una delle sfide più importanti per la salute pubblica in Italia e nel mondo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il tabacco è la causa principale di morte evitabile a livello globale, e si stima che uccida circa 8 milioni di persone ogni anno.
In Italia, la legge Sirchia del 2003 ha rappresentato un importante passo avanti nella protezione della salute dei cittadini, ma il fenomeno del fumo continua ad essere un grave problema di sanità pubblica. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, ci sono ancora 12,4 milioni di fumatori in Italia, il che rappresenta oltre il 24% della popolazione maggiorenne. Inoltre, la percentuale di fumatori è aumentata negli ultimi due anni, dopo anni di costante diminuzione.
Per questo motivo, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato un nuovo provvedimento per inasprire le norme contro il fumo. Questo con l'obiettivo di raggiungere gli obiettivi del Piano Europeo contro il cancro 2021.
Salvini: "Provvedimento eccessivo"
Non tutti sono d'accordo con il nuovo provvedimento. Il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito eccessivo il divieto di fumo all'aperto per le sigarette elettroniche. Sostiene infatti che questi prodotti stanno aiutando molte persone a smettere di fumare sigarette tradizionali. Tuttavia, secondo la direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto Superiore di Sanità, Roberta Pacifici, non ci sono dati scientifici a supporto di questa tesi. Anzi le sigarette elettroniche potrebbero contribuire all'iniziazione e alla recidiva della dipendenza dalla nicotina.
La lotta contro il fumo rappresenta una sfida importante per la salute pubblica, ma i risultati ottenuti fino ad ora dimostrano che con la giusta determinazione e i provvedimenti adatti, è possibile ridurre in modo significativo il consumo di tabacco e proteggere la salute dei cittadini.