ADDIO FRANCESCO. Profondo dolore e un filo di speranza, con questa fede e speranza iniziamo la nostra celebrazione. Sono le 12 quando nella chiesa di Santa Maria Liberatrice a Testaccio il parroco inizia a celebrare il funerale di Francesco Valdiserri, il giovane 18enne, che avrebbe compiuto gli anni il prossimo novembre, ucciso da una pirata della strada lo scorso mercoledì sulla Cristoforo Colombo. Un grande striscione con i colori di quella squadra del cuore, la Roma, è affisso davanti al sagrato e nonostante la vastità della chiesa in questo angolo di Roma, molte persone sono costrette ad assistere al rito fuori. Amici, tanti, quelli di Francesco che sono venuti a salutarlo per l’ultima volta con gli occhi macchiati dalle lacrime.

Addio Francesco - Tanti gli amici della famiglia, di papà Luca e mamma Paola

Entrambi giornalisti del Corriere della Sera. In chiesa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che a seguito del Giuramento al Quirinale ha raggiunto con il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vicepremier Antonio Tajani, la ministra Anna Maria Bernini. Seduto ai banchi anche il segretario del Pd Enrico Letta con la moglie. Molti anche i volti della AS Roma - seguita dal papà giornalista sportivo - che riempiono i banchi: il direttore sportivo Tiago Pinto, il braccio destro di Francesco Totti, Vito Scala. «Francesco era un ragazzo sensibile e rispettoso degli altri, sognatore, amante della letteratura e della musica decisamente bello», dice il parroco leggendo le parole di un insegnante del liceo Socrate, scuola che il giovane ha frequentato con risultati brillanti prima di iscriversi al Dams.

Il dolore della famiglia

«Tu dicevi che il blu era il colore del mare, del cielo e anche il colore dei tuoi i occhi. Che tutti dicono che sono uguali ai miei ma non sono uguali. Spesso facevamo a gara su quali erano i più belli. Io dicevo i miei per un po’ di verde ma tu replicavi che no, i tuoi erano più belli perché celesti. Era così». C’è un momento nella chiesa Santa Maria Liberatrice quando ogni barriera viene giù. Ed è il momento quando a salutare Checco sono la sorella Daria, papà e mamma. «Spero di portare con me almeno un briciolo della tua brillantezza e della tua intelligenza - ha detto la sorella - A giugno avevi fatto l’esame di maturità e sono entrata io con te, ti ho ascoltato e anche se non te l’ho detto mi sono tanto commossa, eri il più intelligente di tutti. Mi manchi da morire, ti voglio tanto bene».

L'arresto di Chiara Silvestri

convalidato questa mattina l’arresto per Chiara Silvestri la 23enne che mercoledì sera era alla guida della Suzuki Swift. La ragazza - a cui già in passato era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza - ha perso il controllo della sua auto che camminava ad una velocità di circa 70 chilometri orari. È risultata positiva sia all’alcol test che al drug test. Su quanto accaduto la Silvestri ha detto di non ricordare nulla.

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