Roua Nabi
Roua Nabi

Roua Nabi, 34 anni, era una giovane madre di origine tunisina che viveva a Torino. 

La sua vita, segnata da difficoltà e conflitti, si è spezzata tragicamente a causa della violenza del suo ex marito, Ben Alaya Abdelkader, di 48 anni. Roua era conosciuta come una madre affettuosa per i suoi due figli, di 12 e 13 anni, che ora si trovano in una comunità per la loro protezione. La loro vita è stata stravolta da un atto di violenza che ha avuto luogo davanti ai loro occhi, un’esperienza traumatica che segnerà il loro futuro.

L’atto di violenza: il brutale omicidio di Roua

La tragedia è avvenuta in un appartamento alla periferia nord di Torino, dove Roua è stata accoltellata al torace dal suo ex marito. Nonostante fosse in vigore un provvedimento di divieto di avvicinamento, imposto dal giudice a causa di precedenti episodi di violenza, Ben Alaya Abdelkader è riuscito a compiere il gesto fatale. L’orribile scena si è consumata sotto gli occhi dei due bambini, che hanno reagito in modo disperato: il figlio di 12 anni ha tentato di inseguire il padre dopo l’accaduto, mentre la sorellina ha chiesto aiuto a un vicino.

Il braccialetto elettronico: perché non ha funzionato?

Roua Nabi era protetta da un braccialetto elettronico, indossato dall'ex marito a seguito di una decisione del giudice, che aveva stabilito il divieto di avvicinamento per motivi di sicurezza. Tuttavia, l'omicidio di Roua ha sollevato interrogativi cruciali riguardo all’efficacia di queste misure. Gli inquirenti stanno indagando per comprendere perché il dispositivo di sorveglianza non abbia impedito l’aggressione. È possibile che il braccialetto non fosse attivato al momento del crimine o che non abbia fornito avvisi adeguati alle autorità.

La comunità e la scuola: segnalazioni ignorate

La tragedia di Roua non è un caso isolato. Molti residenti del palazzo in cui viveva la donna avevano notato litigi frequenti tra la coppia e avevano espresso preoccupazioni all'amministratore. Gaia Lo Nigro, una vicina, ha dichiarato: “Prima o poi doveva succedere. I litigi erano continui.” Anche la scuola media Morelli, frequentata dai figli della coppia, ha evidenziato comportamenti violenti da parte del padre, creando un contesto di preoccupazione per la sicurezza dei bambini.

Il destino dei figli: una nuova vita in comunità

Dopo l’omicidio della madre, i due figli di Roua sono stati collocati in una comunità, dove riceveranno supporto e assistenza psicologica per affrontare il trauma subito. La loro vita è stata segnata da eventi drammatici, e il percorso di recupero sarà lungo e complesso. È fondamentale che i servizi sociali e le istituzioni locali forniscano loro il supporto necessario per superarli.

Un caso che richiede attenzione e azione

La tragica morte di Roua Nabi evidenzia la necessità urgente di rivedere e rafforzare le misure di protezione per le vittime di violenza domestica. Non basta un braccialetto elettronico per garantire la sicurezza delle donne e dei bambini; è fondamentale un intervento più incisivo da parte delle autorità competenti per prevenire simili tragedie. La società deve unirsi per garantire che casi come quello di Roua non si ripetano più, e che le misure di protezione diventino veramente efficaci nel salvaguardare le vittime di violenza.

L’omicidio di Roua Nabi è un dramma che colpisce non solo la sua famiglia, ma l'intera comunità. La sua memoria deve servire come un monito affinché si faccia di più per proteggere le persone vulnerabili da atti di violenza e abuso.

 

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