Con l’entrata in vigore del decreto Liquidità si ferma l’erogazione del bonus 600 euro ai professionisti iscritti alla Casse di previdenza private. La necessaria iscrizione esclusiva alle Casse esclude, infatti, alcune platee di possibili percettori che avevano già presentato domanda e blocca l'iter delle domande in corso, da integrare in base alle recenti novità. Circostanze tutte che si aggiungono poi all'incertezza sui fondi effettivamente disponibili e che bloccano, allo stato, l'erogazione dei bonus richiesti da circa 500.000 liberi professionisti. Come si stanno regolando le Casse di previdenza professionali?
Si complica l'erogazione del bonus agli iscritti alle Casse professionali. In considerazione della scarsità dei fondi stanziati dal Governo, alle soglie dei primi pagamenti, l'articolo 34 del D. L. 23/2020 (c.d. "Decreto Liquidità") ha modificato i requisiti di accesso. Le Casse hanno quindi sospeso i pagamenti delle circa 500.000 domande pervenute.
Il bonus per gli iscritti alle Casse professionali
Il combinato disposto dell'art. 44 del D. L. 18/2020 e del decreto interministeriale attuativo pubblicato il 1° aprile 2020 hanno individuato requisiti, modalità e termini per consentire ai professionisti ordinistici, iscritti alle Casse di previdenza professionale, di fruire di un bonus di 600 euro analogo a quello erogato agli altri lavoratori autonomi dall'INPS. Questo bonus deve essere anticipato dalle singole Casse, che poi riceveranno il rimborso di quanto erogato dal Ministero del Lavoro.
Oltre a requisiti reddituali e di calo o cessazione dell'attività in dipendenza della crisi collegata alla pandemia da Covid-19, il Decreto attuativo prevedeva che i richiedenti dovessero essere iscritti alle Casse e non titolari di pensione.
Modifiche del decreto Liquidità
Dopo le prime anticipazioni, secondo le quali i requisiti sarebbero stati "ammorbiditi", precisando - in analogia a quanto avviene per il bonus erogato dall'INPS - che la percezione del bonus è incompatibile con le sole pensioni "dirette" (anzi, secondo una prima bozza, con le sole pensioni di anzianità e vecchiaia), l'articolo 34 del D. L. 23/2020, ha disposto - retroattivamente - che ai fini del riconoscimento del bonus, i professionisti iscritti alle Casse professionali " "devono intendersi non titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva".
La necessaria iscrizione esclusiva, per un verso, blocca l'iter delle domande in corso, che andranno integrate dai richiedenti con questo chiarimento (dato che i controlli sostanziali soni previsti solo a valle del pagamento) e, per altro verso, esclude alcune platee di possibili percettori che - dal 1° aprile - avevano già presentato legittime domande. Questa circostanza, unita all'incertezza sui fondi effettivamente disponibili, blocca l'erogazione dei bonus richiesti da circa 500.000 liberi professionisti.
Reazioni delle Casse
Alla luce delle modifiche normative e dell'assenza di informazioni adeguate in ordine ai fondi disponibili per l'erogazione del bonus, le Casse - nella giornata del 9 aprile - hanno di fatto sospeso l'erogazione dei bonus (che in molti casi era pronta per essere disposta già oggi).
L'AdEPP (l'Associazione delle Casse) ha commentato la novità che, peraltro, interviene senza che il Ministero del Lavoro abbia dato risposto alla nota del 31 marzo con la quale le Casse chiedevano chiarimenti su molteplici criticità rinvenute nel testo del decreto interministeriale (allora ancora in bozza ufficiosa).
Quanto alle singole Casse, senza pretesa di esaustività:
ENPACL non sembra allo stato aver preso una posizione ufficiale in ordine alle novità e, d'altro canto, sembra aver avviato l'erogazione dei bonus ai propri iscritti.
La Cassa dei Dottori Commercialisti (CNPADC) ha comunicato ai propri iscritti che con l’art. 34 del DL 23/2020, "il Governo ha deciso di modificare la platea dei soggetti che possono presentare le istanze". Quindi, "è sospeso l’accoglimento delle suddette istanze e il relativo pagamento di quelle già accolte, in attesa delle necessarie direttive ministeriali in merito".
Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Massimo Miani ha così dichiarato “Le Casse erano già pronte ad erogare il bonus grazie anche al lavoro svolto nei giorni scorsi da migliaia di nostri colleghi che hanno inviato le richieste per i loro clienti liberi professionisti, facendo i salti mortali per interpretare norme del tutto incerte. Ora tutto si ferma incredibilmente, con un ulteriore allungamento dei tempi per l’erogazione di cifre comunque insufficienti per sostenere concretamente centinaia di migliaia di liberi professionisti che, esattamente come milioni di altri lavoratori italiani, stanno patendo gli effetti dell’emergenza”.
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa Forense, riunitosi d'urgenza, il 9 aprile ha deliberato di dare mandato alla Direzione Generale di inviare "immediatamente" a chi abbia richiesto il bonus, una comunicazione con la quale li si invita, a completamento dell’istruttoria, a rilasciare una ulteriore dichiarazione attestante l’iscrizione in via esclusiva a Cassa Forense."
La Cassa ha quindi informato gli iscritti che i suoi uffici "stanno approntando quanto necessario per attivare apposita procedura sempre nell’area riservata del sito della Cassa, già a partire dal 10 aprile 2020". Precisando che tale dichiarazione integrativa non influirà in alcun modo sull'ordine di arrivo delle domande così come originariamente presentate e solo l'eventuale mancata integrazione entro il 30 aprile 2020 sarà ostativa all'accoglimento della domanda.
Disponibilità dei fondi
A valle di questa novità, resta sullo sfondo l'altro tema rilevante: dal momento che il numero di domande ricevute (ed in corso di ricezione) supera in misura assai rilevante i fondi stanziati dal Governo, "Chi paga l'eccedente?".
Il Presidente di Adepp e dell'ENPAM (l'ente previdenziale dei medici, tra i più "colpiti" dagli effetti dell'approvazione dell'art. 34 del D. L. 23/2020), in merito a questo, ha affermato, nei giorni scorsi di aver avuto “rassicurazioni personali” da parte del Ministro del Lavoro in ordine al fatto che il Governo avrebbe individuato i fondi necessari ad erogare il bonus a tutti i legittimi richiedenti.