Speranza dà ragione a De Luca e confessa: "Campania zona rossa, scelta mediatica”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una intervista alla Stampa, confessa quello che De Luca imputava da giorni.
E forse non solo De luca, ma tutti lo avevamo capito:
La scelta di far precipitare la Campania in zona rossa è stata tutta una storia mediatica, assolutamente indipendente dai parametri stabiliti dal dpcm.
Le dichiarazioni di Speranza
“In Campania”, dice il ministro, “abbiamo visto tutti le immagini del Vomero di sabato, con un fiume di gente per strada, e quelle di domenica, con le strade deserte. E così per la Toscana, e per le altre regioni che erano già in zona rossa. Tutti si lamentano, il giorno dopo. Ma tra dieci giorni, se tutto va come speriamo, ci ringrazieranno”.
La scelta di chiudere migliaia di esercizi commerciali, sarebbe quindi stata presa dal governo in seguito alle fotografie pubblicate dai giornali, e per gli assembramenti di sabato sera.
Peccato però che sabato sera la decisione di dichiarare la Campania zona rossa fosse già stata presa e comunicata dallo stesso Speranza già venerdì al sindaco Luigi De Magistris.
Ed è forse proprio per questo che la folla, sia chiaro irresponsabile, si è riversata in strada prima che scattasse il lockdown.
Speranza in un certo senso e tra le righe ammette dunque di aver agito senza tener presente i 21 parametri. Qualcosa non torna davvero.
Da un lato il governo e le sue decisioni prese a volte in ritardo, vedi la prima ondata, dall'altro un De Luca sempre pronto allo scontro in virtù di una "verità che solo lui ha avuto il coraggio di dire”, come più volte ha dichiarato. (Anteprima24)
Lockdown Natale. Nuovo Dpcm in arrivo: tutte le regole per le zone rosse, c’è anche la Campania
Il Governo è al lavoro per un nuovo Dpcm ad hoc per le feste: decisivo sarà il monitoraggio Iss dell’1-2 dicembre, alla vigilia della scadenza del decreto anti Covid varato il 3 novembre.
Qualora i dati fossero in miglioramento, allora il provvedimento successivo potrebbe contenere l’allentamento che consenta di tirare il fiato per le le settimane di Natale e Capodanno.
Alla gente comune, ma anche e soprattutto alle attività più penalizzate dalla divisione in zone.
Dopo il 3 dicembre, quindi, quando scadrà il Dpcm in vigore, saranno fissate le nuove disposizioni anti-virus valide anche per il periodo delle feste.
Ministri ed esperti ripetono il mantra del “Natale responsabile e rigoroso”
E il ruolo decisivo dei dati dell’epidemia nelle prossime settimane per le decisioni politiche. Ma l’importanza della condivisione familiare in un Paese come l’Italia e il peso degli interessi economici e commerciali in giorni propizi al consumo come quelli a cavallo del 25 dicembre potrebbero spingere a qualche allentamento, se i numeri dell’epidemia saranno incoraggianti.
Lockdown – Lo shopping per gli acquisti di Natale
Sarà sicuramente contingentato come sta già avvenendo in questi giorni specialmente in alcune grandi città e nel weekend, anche nelle zone gialle a rischio moderato.
Lockdown – Per il cenone in casa
Ci saranno raccomandazioni e non divieti virtualmente inapplicabili: plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi solo conviventi e parenti stretti.
Ma potrebbe essere portato a sei anche il numero di commensali nei ristoranti delle zone gialle, secondo quanto trapela.
Cosa succederà, dunque, per le regioni in zona rossa come le prime classi Campania e Lombardia?
Da zona ‘rossa’ ad ‘arancione’
Resteranno le tre fasce ma potrebbero essere ‘addolcite’. La zona ‘rossa’ sostanzialmente potrebbe trasformarsi ‘arancione’.
Bar e ristoranti
Bar e ristoranti ancora chiusi in zona rossa, attivo solo il servizio da asporto o a domicilio.
Negozi al dettaglio e centri commerciali
Il premier Giuseppe Conte vorrebbe riaprire i negozi al dettaglio: per fare questo si studiano restrizioni sul numero di clienti che possono accedere contemporaneamente. Centri commerciali ancora chiusi nel week-end.
Spostamento fra comuni
Il punto più critico riguarda lo spostamento fra comuni. In zona rossa potrebbe essere tolto l’obbligo di non muoversi da casa salvo le comprovate esigenze. In pratica: la fascia più alta di rischio erediterebbe le regole di quelle intermedie, quindi spostamenti solo all’interno del comune.
Coprifuoco
Se l’indice Rt scendesse sotto il ‘fatidico’ 1, Conte potrebbe anche eliminare del tutto il coprifuoco. Con un valore superiore, ma in miglioramento, si potrebbe spostare l’inizio del divieto totale di uscita alle 23 o alle 24. Non è escluso che il coprifuco possa slittare alle 23, con eccezione delle 24 la sera della vigilia di Natale.
Capodanno
Conte e i ministri sono consapevoli che i divieti tassativi per il cenone rischierebbo di essere inapplicabili. Resterà la raccomandazione di evitare gli inviti e sarà fortemente sconsigliato organizzare cene con più di sei persone extra nucleo familiare.
In ogni caso, anche all’interno della propria abitazione, mascherina e distanziamento saranno la prima barriera al contagio.
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