È stato raggiunto ieri l'accordo tra Stato e Regioni
Per consentire aperture differenziate a partire dal 18 maggio su base territoriale, considerando le diverse situazioni sanitarie ed epidemiologiche. Alcune riaperture saranno quindi consentite, ma ci sarà un monitoraggio constante sulla situazione territoriale. Ripartiranno in anticipo molte attività, che fino ad ora non avevano avuto il permesso di riaprire: bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, ma anche stabilimenti balneari, e ognuno dovrà attenersi a specifiche linee guida per garantire la sicurezza di clienti e operatori, linee guida che dovrebbero arrivare tra giovedì e venerdì. Ci saranno anche specifici protocolli di sicurezza predisposti dal Comitato tecnico-scientifico e dall’Inail. Ma le Regioni potranno anche applicare ulteriori restrizioni rispetto alle indicazioni del governo.
Secondo il dpcm dello scorso 26 aprile
Queste attività avrebbero dovuto riaprire non prima del 1 giugno, ma il premier Conte aveva assicurato che il governo avrebbe rivisto la data, se l'andamento della curva epidemica lo avesse consentito. Resta fermo un principio: in caso di una ripresa dei contagi si interverrà in modo localizzato.
Le riaperture regione per regione
Liguria
"Il governo emetterà delle linea guida e farà i suoi suggerimenti: Conte ci ha già anticipato che lunedì aprirà il commercio al dettaglio di ogni genere e tipo. Molti governatori hanno aggiunto che se finalmente l'Inail darà quelle linee guida di cui c'è bisogno, finalmente anche bar e ristoranti possono tornare a lavorare", ha detto ieri il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, intervenendo alla trasmissione Quarta Repubblica su Rete4. "Dal 18 maggio il blocco ferreo e tetragono del governo che bloccava tutte le regioni decade e le regioni sceglieranno che cosa intendono fare – ha aggiunto -. Per quanto riguarda la Liguria se continueranno a calare le terapie intensive andremo timidamente verso una riapertura".
Lombardia
Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ospite di Mattino Cinque, sta studiando le possibili riaperture: "Verso domani o giovedì dovremo avere i dati su eventuali infezioni che si possono essere verificate da lunedì", 4 maggio. "Entro giovedì penso di dare una risposta, che sia positiva o negativa", sulle nuove attività che potranno riprendere. "Dal 18 maggio i negozi riaprono per scelta del governo, prima di allora dovremo ricevere le linee guida che ci saranno inviate dal governo tramite l'Inail, poi incroceremo le linee guida con dati epidemiologici e avremo la possibilità di fare delle valutazioni, chiedendo al governo di riaprire qualche attività in più".
Fontana ha ricordati che alla base di ogni decisione "ci deve essere la garanzia che questa epidemia non riprenda. Il nostro primo interesse sarà di valutare i numeri e le condizioni del'epidemia. Prima di fare qualunque valutazioni voglio vedere i numeri, se i numeri vanno nella direzione delle ultime settimane e se il contagio è in discesa, si potrà pensare di riaprire qualche attività". Inoltre, ha aggiunto, "un elemento che aspettiamo, da ormai tre settimane, è accordo governo sindacati per dilazionare orario riapertura delle attività. Più ancora della riapertura delle attività il vero problema è trasporto pubblico locale. Il tempo inizia a essere molto stretto".
Veneto
In Veneto il governatore Zaia ha assicurato che le riaperture anticipate ci saranno, e si è detto pronto a riaprire anche centri sportivi e palestre: "Io sto lavorando per riaprire il 18 maggio. Sembra che ieri sera con il Governo si sia raggiunto un accordo per avere da un lato un Dpcm che dà delle aperture di base, che potrebbero andare bene per tutti, e dall'altro lato poi le Regioni si muovono per ampliare le aperture anche a settori non autorizzati dal Governo; questa è la linea", ha detto intervenendo a Radio Cortina.
"Se il Governo nell'apertura di base non prevede ristoranti e bar, io cercherò di aprire ristoranti e bar – ha sottolineato Zaia -. E così vale per parrucchieri, estetiste, per le attività commerciali, i centri sportivi e le palestre".
"Dobbiamo però essere coscienti del fatto che non è una passeggiata, che si rischia, e quindi si sappia che si rischia che per colpa di qualcuno non si faccia più credito a nessuno – ha evidenziato Zaia -. Se torniamo ad avere infettati in ospedale per colpa di qualcuno che non vuole portare la mascherina, si sappia che si chiude tutto", ha avvisato.
Toscana
"Sarebbe stato un errore puntare su un'apertura totale e improvvisa. Sono molto favorevole alle riaperture, ma graduali e solo dopo attente valutazioni. E mi pare che il governo sia fortunatamente indirizzato su questa strada", ha detto il presidente della Toscana, Enrico Rossi, in un'intervista al "Corriere della Sera".
"Il 4 maggio è iniziata la fase 2. Sono contento, l'abbiamo chiesta anche noi. Però adesso bisognerà capire se le aperture delle fabbriche e di altre attività hanno avuto un impatto sul contagio nelle due settimane che separano queste due date. E poi, se le cifre come spero saranno positive, dovremo continuare ad aprire con gradualità. Eviterei di aprire in un colpo solo bar, ristoranti, spiagge. Ed è proprio per questo che la Toscana aveva chiesto al governo di riaprire dopo l'11 maggio il commercio al dettaglio. La prudenza è importante in questa fase".
Se per il 18 il governo avesse deciso grandi aperture, "La Toscana si sarebbe adeguata, come ha sempre fatto. Ma è giusto evitare la faciloneria e guardarci attorno – ha detto Rossi – La Germania ha subito un contraccolpo per aver aperto troppo e troppo presto. Dobbiamo stare attenti a non dover tornare indietro. Io capisco che c'è una grande voglia e un fortissimo bisogno di tornare alla normalità ma occhio a non esagerare. Ed è proprio per questo che abbiamo firmato anche ordinanze restrittive, come quella che vieta ai toscani di andare con le famiglie nelle seconde case".
Quanto al turismo, ha aggiunto Rossi "servono aiuti, consistenti e immediati, serve liquidità a tutte le imprese. Noi ci presenteremo, anche a livello internazionale, come una regione pulita, con grandi spazi e strutture che offrono garanzie ai turisti stranieri. Gli indicatori del contagio sul nostro territorio sono buoni, ma vogliamo fare di più: quest'estate cercheremo di dare gratuitamente assistenza sanitaria a tutti i visitatori, anche non europei che non hanno assicurazioni. E garantiremo loro una Toscana sicura anche in caso di emergenza. Poi vogliamo far ripartire i nostri aeroporti, quello internazionale di Pisa e quello di Firenze".
Sardegna
Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, dopo la riunione in videoconferenza con il presidente del Consiglio Conte, per la gestione della fase 2 delle Regioni ha detto: "Il governo ha riconosciuto l'autonomia delle Regioni nella gestione dell'uscita dall'emergenza. Una fase particolarmente complessa sulla quale eserciteremo le nostre scelte di allentare, in sicurezza, le restrizioni in atto e tenendo conto, in particolare, della specificità della nostra isola anche in relazione alla ridotta circolazione del virus. Dal 18 maggio si potranno quindi aprire sotto la nostra responsabilità gli esercizi al dettaglio in base alle esigenze del territorio e della popolazione. Il governo avanzerà, come nel caso delle aperture di bar e ristoranti, delle proposte che verranno integrate da quelle delle Regioni avendo riguardo delle specifiche caratteristiche del territorio".
Sicilia
Il governatore Nello Musumeci vuole far ripartire la stagione turistica il prossimo primo giugno. Non è ancora chiaro se sarà un turismo rigorosamente "locale" o se sarà possibile far arrivare nell'Isola turisti anche a fuori. Ieri sera, in occasione del confronto con il governo nazionale e gli altri governatori Musumeci ha chiesto a Conte di immaginare misure ragionevoli soprattutto per gli stabilimenti balneari ed ha auspicato che i protocolli di sicurezza siano resi noti già nelle prossime ore, ribadendo, circa la mobilità interregionale, la sua la volontà di mantenere fino al prossimo 31 maggio la chiusura degli accessi all'Isola, "a parte per gli aventi diritto e per i casi particolari".
Ma i barbieri e i centri estetici sembrano pronti a ripartire dal 18 maggio, dotandosi di dispenser di gel disinfettante per le mani e mascherine, in attesa del protocollo anti-coronavirus, che permetterà di ripartire in sicurezza. Si lavorerà solo per appuntamento, verrà garantito il rapporto di un lavoratore per postazione e il personale dovrà indossare mascherine e guanti, mentre se il cliente non la possiede sarà il negozio a fornirgliela. Non ci sarà inoltre alcun aumento delle tariffe. (Fanpage)
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