Reddito di cittadinanza, il governo è confermato. Ci sarà il sussidio nel nuovo anno? Ecco cosa cambierà
Reddito di cittadinanza. Anche durante il discorso pronunciato alla Camera dei Deputati per il voto di fiducia, la nuova Premier ha dichiarato di considerare il sussidio una misura fallimentare, al punto tale da voler togliere l’accesso al beneficio a coloro che possono lavorare.
Tuttavia, Giorgia Meloni non può trascurare i dati sulla povertà in Italia che nell’ultimo periodo avrebbe raggiunto il 9,4 per cento della popolazione residente, pari a 5,5 milioni di poveri.
Per questo motivo, è probabile che la Meloni confermi il Reddito di cittadinanza con la Legge di Bilancio 2023, ma con alcune modifiche. Vediamo insieme quali.
Reddito di cittadinanza: come cambierà
Nonostante la contrarietà di Fratelli d’Italia nei confronti del Reddito di cittadinanza, è possibile che quest’ultimo venga confermato per il prossimo anno con la Legge di Bilancio 2023 ma con alcune importanti modifiche. L’obiettivo della nuova Premier è quello di fare in modo che a godere del sussidio siano soltanto i soggetti fragili che non sono nella condizione di poter lavorare. Ciò significa che per chi può lavorare le soglie per accedere al reddito di cittadinanza saranno più stringenti, mentre per i soggetti fragili ci sarà un maggior coinvolgimento da parte degli enti locali.Le modifiche nella Legge di Bilancio 2023
Attualmente, non si hanno informazioni certe su come il Reddito di cittadinanza potrebbe essere modificato tramite la Legge di Bilancio 2023, ma in questo momento la ministra del Lavoro, Marina Calderone, è al lavoro sulla riforma del sussidio per apportare alcuni correttivi, tra i quali potrebbero esserci:- fissare una nuova tempistica di fruizione del sussidio, non più 18 mesi quindi ma un periodo più breve;
- rivedere la politica attiva prevedendo un maggior coinvolgimento da parte delle agenzie per il lavoro;
- rendere più stringente l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, tracciando ogni offerta presentata ai beneficiari e sanzionando chi rifiuta.