GOVERNO. Nel primo pomeriggio a Montecitorio il provvedimento considerato fondamentale dall’esecutivo ma finito nel mirino di Lega e M5S. Primo banco di prova per i pentastellati dopo il faccia a faccia Conte-Draghi: i 5 Stelle dovrebbero approvare la fiducia e astenersi sul testo, mentre al Senato potrebbero uscire dall'Aula al momento di esprimersi sul dl, a loro poco gradito a causa della questione termovalorizzatore di Roma

Dopo il colloquio di ieri fra Mario Draghi e Giuseppe Conte, oggi è il giorno del dl Aiuti

Il presidente del Consiglio, finito il faccia a faccia con il leader del M5S, ha fatto annunciare che il governo ha posto la fiducia alla Camera sul provvedimento, considerato vitale dall'esecutivo ma bloccato dal bombardamento bipartisan dei principali alleati di maggioranza, Lega e M5S. La votazione sulla fiducia posta al dl Aiuti inizierà alle 14.25, le dichiarazioni di voto alle 12.40.

Governo - M5S e dl Aiuti

La tensione legata al caso Draghi-Conte sembra essersi abbassata, anche alla luce dell’orizzonte temporale piuttosto ampio che il leader del M5S ha delineato per le riposte chieste al premier sul documento in 9 punti su reddito di cittadinanza, salario minimo, decreto dignità, aiuti a famiglie e imprese, transizione ecologica e cashback fiscale: "Siccome vogliamo risposte vere e risolutive non ce le aspettiamo domani mattina. È chiaro che non stiamo rinviando a dopo estate. Si tratta di giorni, sicuramente entro luglio, poi si dovrà lavorare alle soluzioni". Un primo banco di prova per misurare le reali intenzioni dei 5 Stelle è il passaggio in Parlamento del dl Aiuti.

Salvo colpi di scena, i pentastellati - a riprova delle intenzioni di non strappare con il governo - alla Camera dovrebbero approvare la fiducia e astenersi sul provvedimento, al Senato potrebbero uscire dall'Aula al momento di esprimersi sul testo, a loro poco gradito a causa della questione termovalorizzatore di Roma.

Ma Conte sull’argomento è rimasto vago: "La fiducia? Decideremo con i capigruppo. Saprete presto..."

E, alla congiunta con i parlamentari, Conte lascia un messaggio al Pd: "Noi usciamo dall'esperienza del Conte 2" in cui "abbiamo costruito un progetto politico e realizzato una serie di iniziative politiche nel segno della giustizia sociale. Questo ci spinge a continuare il dialogo in particolare con il Pd e Leu. Però le alleanze per noi non sono un dato acquisito una volta per tutte. Si basano su obiettivi condivisi e reciproco rispetto. Occorre lealtà e correttezza, altrimenti a noi non interessa un'alleanza per prendere voti in più. I diktat ci lasciano indifferenti".

Governo - I temi caldi nella maggioranza

Se dall'opposizione irridono parlando di "ennesimo penultimatum" o di "retromarcia di Conte", all'interno della maggioranza regna il silenzio sulle questioni dei pentastellati. Tuttavia Matteo Salvini ricorda che la Lega è "compatta sulla necessità di aumentare stipendi e pensioni", ma che avrà "tolleranza zero" su "droga libera e cittadinanza facile agli immigrati", ovvero sui provvedimenti su Ius scholae e cannabis sui quali è già scontro aperto in maggioranza. (Skytg24) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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