E’ stato da poco deciso (nella giornata di ieri) con una delibera della Scuola di Medicina che il Policlinico di Napoli della Federico II avrà finalmente il suo Pronto Soccorso. Infatti, come è noto, l’Ospedale di Via Pansini ( il policlinico universitario) non è ad oggi dotato di una struttura di Pronto Soccorso per la gestione delle emergenze medica.

Le dichiarazioni

Così dichiara Maria Triassi, già preside della Scuola di Medicina: "Era inammissibile essere l’ultimo Policlinico d’Italia a non avere una struttura autonoma dedicata all’emergenza territoriale. Si trattava di un impegno etico nei confronti dei pazienti e degli studenti. Un obbligo morale a cui intendo tener fede".

Napoli - Al via i lavori

Sono 6,5 milioni di euro quelli stanziati per l’operazione. Quattro dei quali sono destinati alle opere murarie e 2,5 per le attrezzature. La decisione di ieri potrà presto diventare operativa.

PS Napoli - Già pronti i progetti

Questo poiché già esiste un progetto di massima con una planimetria. Sono già reperiti i fondi che saranno gestiti dai 19 milioni di euro che la Regione riservati dalla Regione all’emergenza Covid -19. Il nuovo pronto soccorso dovrebbe sorgere nei pressi dell’edifico 12 vicino all’ingresso di Via Pansini 5. E’ prevista una struttura su sei piani con una sala operatoria dedicata (forse 4) e un reparto di radiologia. Come per tutti i Pronto Soccorso l’accesso sarà gestito tramite triage e sarà attivo 24 ore su 24.

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Protagonista dell'ennesimo calvario un'anziana signora che ha atteso la bellezza di tredici ore al pronto soccorso con una frattura al femore, in attesa di un posto letto.

Non solo, sempre un'anziana, (un'altra) con una grave peritonite operata senza il supporto di un posto in terapia intensiva. Questi due casi fuori dal comune sono accaduti in un nosocomio della Campania, il Santa Maria dell’Olmo a Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno. La chiusura della rianimazione, per il trasferimento dei rianimatori al Covid center di Salerno, ed il conseguente accorpamento dei reparti di chirurgia e ortopedia stanno mettendo in serio rischio la salvezza dei pazienti non affetti da covid.

L'indignazione del sindacalista: "Adesso basta, agire ora o chiudere tutto"

«Non c'è più tempo per chiacchiere – tuona Gaetano Biondino, sindacalista Cisl – o torna la rianimazione e si procede al ripristino dei posti letto della chirurgia e dell’ortopedia altrimenti è meglio chiudere tutto». Una posizione forte, un grido d’allarme accorato quello del sindacalista della Cisl, dettato dai gravi fatti registrati in queste ore. «Come è noto – spiega Biondino – al Santa Maria dell’Olmo la rianimazione è stata chiusa per consentire il trasferimento dei rianimatori al Covid di Salerno. Di conseguenza la chirurgia e l’ortopedia sono acorpate con dimezzando i posti letto. In pratica c’è solo la guardia di un rianimatore e sono possibili solo gli interventi di urgenza. Ciò nonostante al pronto soccorso arrivano pazienti gravissimi che necessitano di interventi e di rianimazione». E prosegue: «Sebbene in tutti gli ospedali ormai siano previsti i doppi percorsi per pazienti covid e non, a Cava vengono dirottati, tramite il 118, pazienti dei comuni vicini con la motivazione che i pronto soccorso nell’Agro sono chiusi per sanificazione». Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Leggi anche: Nappi: Bisogna garantire la sicurezza dei cittadini, smantellare i campi rom
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