Bimba colpita da proiettile in testa a Sant’Anastasia dimessa dall’Ospedale Santobono
Dopo un duro percorso di cure e interventi chirurgici, è stata dimessa oggi, 31 maggio 2023, dalla Santobono Pediatric Hospital di Napoli la bambina di 10 anni colpita alla testa dall'ogiva di un proiettile durante una sparatoria avvenuta il martedì 23 maggio a Sant' Anastasia, in provincia di Napoli.
Sant' Anastasia, dimessa la bambina di 10 anni colpita alla testa
La piccola è stata immediatamente trasportata d'urgenza presso il presidio sanitario pediatrico napoletano. In seguito sottoposta a due interventi chirurgici per rimuovere il proiettile che si era conficcato nelle ossa del cranio. Entrambi gli interventi sono stati un successo.
Dopo circa 8 giorni di ricovero, la bambina è stata dimessa nel pomeriggio odierno, intorno alle ore 17:30. Durante le prime 72 ore successive all'operazione, la bambina è stata sedata e in prognosi riservata, ma fortunatamente ha mostrato una pronta ripresa.
Anche la madre della bambina ferita durante la sparatoria. Ha riportato una ferita superficiale all'addome a causa di un proiettile vagante. La donna è stata ricoverata presso l'ospedale Antonio Cardarelli di Napoli, ma è stata dimessa il 25 maggio scorso, dopo due giorni di degenza. La sparatoria si è verificata mentre la famiglia si trovava all'esterno di un bar in piazza Cattaneo a Sant'Anastasia, dove stavano gustando un gelato. La sparatoria ha coinvolto almeno 10 proiettili sparati da una mitraglietta e un revolver da due persone a bordo di uno scooter.
Le indagini sull'incidente sono affidate ai carabinieri. In seguito alla sparatoria, due ragazzi di 19 e 17 anni sono fermati dalle forze dell'ordine. Si sono consegnati separatamente il giorno successivo all'episodio. Al momento degli spari, all'interno del bar si stava svolgendo una festa per bambini di 11-12 anni. Il fratellino della bambina ferita, di 6 anni, era presente nel locale ma è rimasto illeso durante l'attacco armato.
Questa tragica vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e le indagini sono in corso per garantire che i responsabili siano adeguatamente puniti. La famiglia, supportata dalla solidarietà della comunità, dovrà affrontare un lungo processo di guarigione fisica e emotiva dopo questa terribile esperienza.
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