Meloni esclude il ritorno di Salvini al Viminale: "Contenti del lavoro di Piantedosi"
La premier dal vertice Nord-Sud in Lapponia affronta temi di sicurezza, difesa dei confini e la questione dei migranti in Albania
Dal vertice Nord-Sud di Saariselkä, nella Lapponia finlandese, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato diversi temi cruciali, dalla sicurezza europea alla difesa dei confini, fino al recente dibattito sul ritorno di Matteo Salvini al Viminale dopo l'assoluzione nel processo Open Arms. Meloni ha chiarito che non è previsto alcun cambio di guida al Ministero dell'Interno, ribadendo piena fiducia nell’attuale gestione ministeriale. La premier ha inoltre sottolineato l'importanza di una collaborazione tra Paesi del Nord e del Sud Europa per affrontare le sfide geopolitiche e migratorie.
Il caso Salvini e il Ministero dell'Interno
Giorgia Meloni ha chiarito in maniera definitiva che Matteo Salvini non tornerà al Viminale, nonostante l’assoluzione nel processo Open Arms. La premier ha dichiarato: «Mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica». Ha poi aggiunto: «Oggi sia io che Salvini siamo contenti del lavoro che svolge l’ottimo ministro dell’Interno». Questa dichiarazione sembra mettere un punto fermo alle speculazioni su un possibile avvicendamento al vertice del Viminale.
La sicurezza europea e la difesa dei confini
Uno dei temi centrali affrontati dalla premier durante il vertice è stato quello della sicurezza ai confini europei. «Vogliamo difendere i confini esterni e non vogliamo permettere alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza», ha dichiarato Meloni. La presidente del Consiglio ha sottolineato come l'Europa stia fronteggiando sfide senza precedenti e come sia fondamentale unire le forze tra i Paesi del Nord e del Sud dell’UE per affrontarle.
La fine dei pregiudizi tra Nord e Sud Europa
Meloni ha anche parlato della storica divisione tra i Paesi del Nord Europa, spesso definiti "frugali", e quelli del Sud, talvolta etichettati come "spendaccioni". «Queste nazioni sono qui ora per parlare del tema della sicurezza, e questo dimostra che abbiamo capito che il mondo è cambiato e non possiamo affrontare le sfide se non capiamo il punto di vista e i problemi degli altri», ha affermato. Un segnale chiaro della volontà di superare pregiudizi e creare una strategia comune europea.
Il ruolo della NATO nella sicurezza comune
Nel suo intervento, Meloni ha anche ribadito l'importanza della NATO come pilastro centrale della sicurezza europea. «È importante garantire il pilastro europeo della NATO, deve essere considerato. La NATO rimane la pietra miliare della nostra sicurezza, ancora di più dopo l’adesione di Finlandia e Svezia». Un richiamo forte alla coesione transatlantica, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra i membri dell'Alleanza.
La questione dei centri migranti in Albania
Un altro punto cruciale affrontato dalla premier riguarda la vicenda dei centri migranti in Albania. Meloni ha annunciato un vertice per fare chiarezza sulla situazione, sottolineando che la Cassazione ha dato ragione al governo italiano. «È diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri, mentre i giudici possono entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto». Una dichiarazione che conferma la linea dura del governo italiano sulla gestione delle migrazioni, con un focus sulla sicurezza nazionale e sull’efficacia delle politiche adottate.
Un'Europa più coesa di fronte alle sfide globali
Il vertice Nord-Sud di Saariselkä ha rappresentato un’occasione importante per riaffermare la necessità di una collaborazione più stretta tra i Paesi europei. Meloni ha insistito sul fatto che le sfide globali – dalla guerra in Ucraina alla gestione dei flussi migratori – richiedono un approccio comune e una condivisione delle responsabilità.
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni da Saariselkä tracciano una chiara direzione politica: stabilità interna, rafforzamento delle alleanze europee e una politica migratoria ferma ma organizzata. Il prossimo vertice sulla gestione dei centri migranti in Albania sarà un ulteriore banco di prova per il governo italiano, chiamato a dimostrare l'efficacia delle proprie strategie. Nel frattempo, la premier ha lanciato un messaggio chiaro: nessun ritorno al passato per il Viminale, ma un impegno costante per la sicurezza e la stabilità dell'Italia e dell'Europa.