Bryan Johnson, il guru che non vuole invecchiare rischia la vita: «Peggiorava, non vedevo più»
Dalla ricerca dell'eterna giovinezza a una reazione allergica devastante. Il viso del noto biohacker si gonfia dopo un esperimento fallito.
Bryan Johnson, milionario californiano e celebre biohacker, ha condiviso con i suoi follower su Instagram un’esperienza terribile legata alla sua ossessione per l’eterna giovinezza. Dopo aver iniettato nel viso grasso prelevato da un donatore, Johnson ha subito una grave reazione allergica.
«Subito dopo le iniezioni, il mio viso ha iniziato a gonfiarsi. Poi è peggiorato sempre di più, fino a quando non riuscivo nemmeno a vedere», ha raccontato il milionario. La reazione è avvenuta appena 30 minuti dopo il trattamento. In un momento di panico, Johnson ha telefonato a un collega dicendo: «Forse oggi non mi riconoscerai. Spero di stare bene, ma se peggioro sai eseguire manovre salvavita?».
Il trattamento sperimentale
Come riportato dal Daily Mail, il trattamento mirava a utilizzare cellule di grasso per ridare volume e tono alla pelle del viso. Tuttavia, a causa della dieta rigida di Johnson – che segue un regime calorico di appena 1.950 calorie al giorno – il suo corpo non aveva abbastanza grasso disponibile. Questo lo ha spinto a ricorrere a un donatore.
«La mancanza di grasso sul viso mi faceva sembrare scheletrico. Il grasso facciale è fondamentale per sembrare giovani», ha spiegato Johnson, motivando la scelta del trattamento.
Una vita all’insegna dell’estremo
Questo non è il primo esperimento al limite intrapreso da Bryan Johnson. In passato, il biohacker ha attirato l’attenzione per aver coinvolto il padre e il figlio in uno scambio di sangue generazionale, con l’obiettivo di contrastare gli effetti dell’invecchiamento. Seguendo un rigoroso programma dal 2020, Johnson sostiene di avere il cuore di un 37enne, la pelle di un 28enne e il fisico di un 18enne.
Il ritorno alla normalità
Nonostante la reazione allergica, il viso di Johnson è tornato normale dopo sette giorni. Tuttavia, il biohacker non sembra scoraggiato: «Ora siamo di nuovo sul campo, pronti a riformulare il piano per il prossimo esperimento», ha dichiarato con determinazione.
La sua storia solleva interrogativi sull'etica e i limiti della ricerca ossessiva dell'eterna giovinezza, dimostrando che, a volte, il prezzo del progresso può essere molto alto.