GUERRA ISRAELE - HAMAS. In una serie di incontri telefonici, leader di paesi confinanti e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, hanno discusso dell'evoluzione della crisi in Medioriente, con particolare attenzione ai recenti sviluppi a Tel Aviv. La premier italiana, Giorgia Meloni, ha tenuto una riunione con Biden, insieme ai leader Rishi Sunak del Regno Unito, Justin Trudeau del Canada, Emmanuel Macron della Francia e Olaf Scholz della Germania.

Parallelamente, il Papa Francesco ha intrattenuto una conversazione telefonica di circa 20 minuti con il Presidente Biden, durante la quale hanno discusso delle situazioni di conflitto in tutto il mondo e la necessità di individuare percorsi verso la pace.

Nel contesto della crisi, ulteriori aiuti umanitari hanno raggiunto la Striscia di Gaza attraverso il valico egiziano di Rafah. Questo è il secondo convoglio di aiuti in due giorni destinato a sostenere la popolazione palestinese colpita dalla guerra.

A Gaza

Nel frattempo, mentre crescono le preoccupazioni per la fornitura di combustibile a Gaza a fini umanitari, il portavoce militare israeliano ha dichiarato che Hamas ha precedentemente immagazzinato una significativa quantità di diesel nella zona di Rafah.

Le tensioni rimangono elevate, con Nir Barkat, ministro dell'Economia di Israele, dichiarando che esiste un timore che l'Iran possa attaccare Israele da più fronti. Ha sottolineato che se tale minaccia si concretizzasse, Israele sarebbe pronto a rispondere in modo deciso.

Anche Benyamin Netanyahu ha espresso preoccupazione riguardo a Hezbollah e il Libano, minacciando "conseguenze distruttive" se la milizia filo-iraniana dovesse scatenare una guerra completa contro Israele.

Guerra Israele, il ministro: "Hamas non sarà più una minaccia"

Inoltre, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha espresso determinazione nell'affrontare la situazione, affermando che, anche se potrebbe richiedere tempo, alla fine Hamas non sarà più una minaccia.

Infine, Antonio Tajani ha evidenziato la preoccupazione per i cittadini italiani coinvolti nel conflitto, citando due ostaggi italo-israeliani e 19 italo-palestinesi attualmente bloccati a Gaza.

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