Felice Lo Basso lascia Milano: "Questa città è odiosa, mi trasferisco a Lugano"
Lo chef stellato chiude il suo ristorante e attacca: "Il turismo non si è ripreso, troppi costi e pochi clienti. Milano è una città finta."
Milano perde uno dei suoi chef più noti. Felice Lo Basso, pugliese di 51 anni e attivo nel capoluogo lombardo dal 2014, ha annunciato la chiusura del suo ristorante "Felix Lo Basso Home&Restaurant" in via Goldoni. Il prossimo 10 febbraio si trasferirà a Lugano, deluso dalla situazione economica e sociale della città. In un’intervista al Corriere della Sera, ha espresso un giudizio impietoso su Milano, descrivendola come una città troppo cara, insicura e priva di una clientela disposta a spendere per l’alta ristorazione.
"Milano è odiosa, non capisco come faccia a piacervi"
Lo Basso non usa mezzi termini nel descrivere il suo addio alla città. "Meno male che la settimana prossima mi trasferisco a Lugano, questa città è odiosa, come fate a dire che vi piace?", afferma senza mezzi termini. Secondo lo chef, Milano sta vivendo un declino economico mascherato da una narrazione ottimistica che non corrisponde alla realtà.
Il turismo post-Covid non si è ripreso
Uno dei motivi principali della sua decisione è la crisi del turismo, che secondo lui non si è mai davvero ripreso dopo la pandemia. "Le cose non vanno bene come si racconta: il turismo dopo il Covid non si è più ripreso, le persone non hanno più soldi perché la città è troppo cara e gli stipendi sono troppo bassi."
Affitti e spese insostenibili
Lo Basso sottolinea anche i costi esorbitanti per mantenere un’attività di alto livello a Milano. "Io pago 10 mila euro di affitto al mese per 200 metri quadrati, senza i turisti non ci sto dentro." Il problema, secondo lui, è che i grandi spenditori stranieri sono spariti: "Mancano completamente i russi, che insieme ai cinesi sono gli unici ad avere capacità di spesa. I milanesi non escono più a cena."
"Gli italiani non possono più permettersi l’alta ristorazione"
Il menu del suo ristorante costa 230 euro a persona, bevande escluse, una cifra che lui stesso ammette non essere alla portata di tutti. Ma il vero problema è che, secondo lui, non esiste più una clientela alto spendente italiana: "Non c’è più una clientela italiana alto spendente e manca quella straniera."
Critiche alla città: sicurezza, trasporti e futuro incerto
Lo chef evidenzia anche problemi strutturali della città, che a suo dire non aiuta le imprese. Tra le criticità, cita la chiusura anticipata della metropolitana e un problema crescente di sicurezza: "Sotto casa mia hanno rubato due auto e scippato una signora in pieno giorno, e abito in centro. In una città così che futuro c’è?"
"Milano non è più attrattiva per gli chef"
Lo Basso lancia un altro duro attacco alla ristorazione milanese: "Un grande chef oggi non verrebbe mai a Milano, qui funzionano molto di più i ristoranti etnici, di cibo dal mondo, che quelli italiani. E così si fa morire la nostra cucina." Inoltre, sostiene che gli stipendi in città non siano competitivi: "Ormai un giovane chef dipendente guadagna di più al Sud."
Una scelta di vita per la famiglia
Alla base della sua decisione di lasciare Milano c’è anche una motivazione personale. Da quando è nato il suo terzo figlio, Lorenzo, di otto mesi, Lo Basso ha deciso di trasferirsi in un luogo che gli offra una migliore qualità di vita.
Felice Lo Basso volta le spalle a Milano e si prepara a ricominciare in Svizzera. Il suo addio è un duro atto d’accusa contro una città che, a suo dire, non è più in grado di sostenere l’alta ristorazione e che sta perdendo il suo fascino per gli chef di livello. La sua partenza apre un dibattito più ampio sulle reali condizioni economiche del capoluogo lombardo e sul futuro della ristorazione di lusso in Italia.