Giorgia Meloni rassicura: Ue e Nato saranno capisaldi del prossimo governo. "Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara - ha detto la leader di Fratelli d'Italia -.
Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte della Ue e della Nato.
Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo".
Meloni: "L'Italia non sarà l'anello debole dell'Occidente"
"L'Italia con noi al governo - ha quindi sottolineato - non sarà mai l'anello debole dell'Occidente, la Nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori.
Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo.
La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato".
Governo, eletti i vicepresidenti di Camera e Senato. Alle 10 al via le consultazioni, Centrodestra insieme al Colle venerdì
Nuova giornata decisiva per la formazione del governo. Eletti gli otto vicepresidenti del Parlamento. Il Terzo polo ha disertato le votazioni, in polemica con Pd e M5s, accusati di essersi spartiti le cariche a disposizione delle forze di minoranza. Al via le consultazioni al Quirinale. Mattarella riceverà per primi i presidenti dei due rami del Parlamento, poi i gruppi di Camera e Senato fino a quelli del Pd. Venerdì sarà la volta del centrodestra, che si presenterà unito in una sola delegazione con FdI, Lega, FI e Noi Moderati.
Alla Camera i vicepresidenti eletti sono Fabio Rampelli (Fratelli d'Italia), Giorgio Mulé (Forza Italia), Anna Ascani (Partito democratico) e Sergio Costa (Movimento 5 stelle); al Senato Maurizio Gasparri (Fratelli d'Italia), Gianmarco Centinaio (Lega), Anna Rossomando (Partito democratico) e Mariolina Castellone (Movimento 5 Stelle).
"Una delle opposizioni è stata esclusa - ha detto il capogruppo alla Camera di Azione-Iv, Matteo Richetti -. A questo punto auspichiamo che vi sia la disponibilità a considerare che almeno una delle due commissioni di garanzia, Vigilanza o Copasir, vada al Terzo polo". Tono pacato ma messaggio incendiario, perché né il Pd né il M5s sembrano intenzionati a fare concessioni.
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