Trump al Congresso USA: "Zelensky pronto per la pace, nuovi dazi”
Il presidente americano tiene il discorso più lungo di sempre davanti al Congresso

Donald Trump ha pronunciato il suo primo intervento al Congresso degli Stati Uniti dopo il ritorno alla Casa Bianca, parlando per un'ora e 40 minuti. Il suo discorso, il più lungo mai tenuto da un presidente in una sessione congiunta del Congresso, ha superato il precedente record di Bill Clinton nel 2000, durato 89 minuti.
Durante l’intervento, Trump ha toccato diversi temi chiave della sua agenda politica, dalla guerra in Ucraina ai dazi commerciali, fino alla sua visione per il futuro degli Stati Uniti. Il presidente ha affermato con enfasi che "il sogno americano è tornato e sta crescendo più che mai".
I ringraziamenti a Elon Musk e l'attacco a Biden
Trump ha aperto il discorso attaccando il suo predecessore Joe Biden, accusandolo di aver portato gli Stati Uniti "sull'orlo del collasso economico". Ha quindi ringraziato pubblicamente Elon Musk, presente nella galleria del pubblico, per il suo lavoro alla guida del Dipartimento dell'Efficienza Governativa.
"Grazie Elon, stai facendo un grande lavoro", ha dichiarato il presidente, aggiungendo che anche i Democratici dovrebbero riconoscere il contributo di Musk. La menzione del fondatore di Tesla e SpaceX ha suscitato reazioni contrastanti tra i membri del Congresso, con alcuni democratici che hanno manifestato il proprio dissenso.
"Il sogno americano sta crescendo più che mai"
Trump ha poi elogiato i successi della sua amministrazione, affermando che in soli 43 giorni ha ottenuto più risultati di molte altre amministrazioni in 4 o 8 anni.
"Lo slancio dell'America è tornato. Il nostro spirito è tornato. Il nostro orgoglio è tornato. La nostra fiducia è tornata. Il sogno americano sta crescendo, più grande e migliore che mai. Il nostro Paese è sull'orlo di una rimonta che il mondo non ha mai visto prima", ha dichiarato Trump, tra gli applausi dei suoi sostenitori.
La guerra in Ucraina: "Zelensky pronto per l'accordo sui minerali"
Uno dei temi centrali del discorso è stato il conflitto in Ucraina. Trump ha dichiarato di aver ricevuto una lettera dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in cui quest’ultimo si sarebbe detto "pronto a sedersi al tavolo della pace" per firmare un accordo legato allo sfruttamento dei minerali.
Trump ha aggiunto di aver ricevuto "forti segnali di apertura" anche da parte della Russia, affermando che i negoziati potrebbero portare alla fine della guerra. "Non sarebbe bellissimo? È ora di porre fine a questa guerra insensata", ha sottolineato.
Dazi e relazioni commerciali: "Ci saranno piccoli scompigli, ma ne vale la pena"
Il presidente ha poi affrontato il tema dei dazi commerciali, ammettendo che potrebbero portare "qualche scompiglio" nell'economia statunitense. "I dazi non servono solo a proteggere i posti di lavoro americani, ma anche l'anima della nostra nazione", ha dichiarato Trump.
Ha poi aggiunto che gli Stati Uniti risponderanno con dazi e tasse ai Paesi che imporranno barriere commerciali ai prodotti americani, ribadendo la necessità di un maggiore impegno di Messico e Canada per contrastare il traffico di fentanyl e immigrazione clandestina.
"Ci riprenderemo Panama e la Groenlandia"
Uno dei passaggi più controversi del discorso è stato quello relativo alla Groenlandia e al Canale di Panama. Trump ha riaffermato l'intenzione di "riprendersi" la Groenlandia, lasciando intendere che gli Stati Uniti potrebbero utilizzare misure economiche o persino la forza per raggiungere questo obiettivo.
"Penso che ce la faremo in un modo o nell'altro. Ce la faremo", ha dichiarato il presidente, affermando però di rispettare il diritto dei groenlandesi all'autodeterminazione.
Trump ha inoltre annunciato la volontà di riportare sotto il controllo statunitense il Canale di Panama, citando un recente accordo della società BlackRock per l'acquisto di due porti strategici nell’area da una compagnia con sede a Hong Kong.
Un discorso che segna l'agenda della nuova amministrazione
Con il suo intervento, Donald Trump ha delineato le priorità del suo secondo mandato, confermando un'agenda politica fortemente nazionalista e orientata alla protezione degli interessi americani. Le sue dichiarazioni su Ucraina, commercio e geopolitica internazionale potrebbero avere ripercussioni significative nei prossimi mesi, aprendo scenari inediti sul piano globale.