De Laurentiis e l'ultimo saluto a Maradona. Il presidente del Napoli scrive una lettera al numero 10, l'ultimo saluto, il "ciao” che tutta Napoli ripete perchè addio non lo si riesce proprio a dire.
C'è ancora troppa incredulità in città, oltre all'enorme dispiacere e alla sensazione di ognuno dia ver perso un pezzo di se, della propria infanzia, della propria vita.
Le parole di De Laurentiis
"Guardavo la tv in attesa di incontrare Gattuso in serata ed e' arrivata questa notizia che per me e' stata un fulmine a ciel sereno, sapevo che era stato operato al cervello, ma conoscendo l'uomo che aveva superato situazioni peggiori pensavo che ce l'avrebbe fatta anche questa volta, non avrei immaginato mai che sarebbe venuto meno. Ci sono rimasto molto male, addolorato, e' stata una bella botta".
Cosi' il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ai microfoni di Sky Sport sulla morte di Diego Armando
"Credo sia giusto intitolare il San Paolo al tuo nome per averti ancora con noi quale testimone dell'eccelsa strada che questa squadra ha intrapreso".
E ancora aggiunge
"Caro Diego - cosi' inizia la lettera pubblicata sul sito della societa' - lasci una grande testimonianza di che cosa sia un uomo con tutta la sua fragilita', la sua forza, il suo amore totale per la vita e per il prossimo. Un campione unico e irripetibile.
Le tue debolezze, le tue macchie, i tuoi errori sono pari alla tua immensa grandezza per annullarsi nel mito".
"Si e' detto da piu' parti - scrive De Laurentiis - che rappresenti la sintesi tra genio e sregolatezza. Un pittore del pallone: pennellate uniche da ricordare nel "Louvre" dei massimi artisti. Come un Caravaggio inquieto a cui l'indomabilita' e la sregolatezza si perdonano per la sua immensa grandezza".
Quei sette anni di MARADONA nel club azzurro "sono stati anni indelebili nella memoria dei napoletani. Simbolo di un ambito riscatto e di una desiderata resurrezione. Grazie Diego tu sei e rimarrai con tutti noi".
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