Giovanna Pedretti, cosa non torna: il giallo della lametta e i due telefonini
L'esito dell'autopsia su Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano, ha confermato le speculazioni diffuse. La donna, nota per una controversa recensione su Facebook, è deceduta per annegamento dopo essere stata trovata senza vita nel fiume Lambro.
Sebbene rilevate tracce di sangue intorno alla sua auto, le ferite superficiali sui polsi, un braccio, una gamba e il collo, risultano essere autoinflitte, secondo l'esame autoptico condotto dal medico Giacomo Belli del Dipartimento di Medicina legale di Pavia.
Le indagini dei carabinieri continuano
Cercando di comprendere gli ultimi momenti della vita della donna di 59 anni. L'ipotesi principale è il suicidio, ma si sta indagando sulla presenza della ristoratrice da sola e sul motivo per cui avesse con sé una lametta non affilata, con cui si è ferita solo leggermente, se realmente aveva l'intenzione di compiere l'atto.
Prima di essere trovata nel Lambro, Giovanna Pedretti ha girato intorno alla sua auto, una Fiat Panda, secondo le tracce rilevate. Gli esami tossicologici in corso potrebbero fornire ulteriori dettagli, e si stanno analizzando anche i due telefoni che la donna aveva con sé.
La famiglia, chiedendo rispetto e discrezione, ha consultato l'avvocato Simona Callegari per valutare le possibili tappe di un procedimento penale e potrebbe coinvolgere periti di parte.
La Procura prevede di restituire presto la salma di Giovanna Pedretti alla famiglia
Per permettere la celebrazione dei funerali presso la Basilica di Sant'Angelo Lodigiano. Nonostante sia stata una giornata di festa per il patrono di Sant'Angelo, la tranquillità della famiglia sembra rispettata, e sui social media prevalgono messaggi di supporto.