E' passato un mese da quando il Premier Mario Draghi in Parlamento pronunciò le parole sulla scuola:  "recuperare le ore perse per la troppa Didattica a Distanza". Tuttavia, Patrizio Bianchi - Ministro dell'Istruzione - sta ancora approfondendo il dossier. Per capire come mai bisogna però fare un passo indietro e ricordare cos'è avvenuto a Settembre 2020.

Un passo indietro, Lucia Azzolina propone i Ristori Formativi per la scuola

All'epoca, nel settembre 2020, si dovevano svolgere i corsi di recupero degli approfondimenti previsti da Lucia Azzolina. Azzolina è la prima a parlare dei "ristori formativi", dopo l'arrivo della pandemia. I corsi proposti, normati attraverso il Dl 22 del 2020, qualificati come "attività ordinaria" e non retribuiti fino all'avvio delle lezioni, non sono mai stati fatti partire.

Qualcosa che rischia di ripetersi - i limiti della scuola da remoto

La stessa situazione potrebbe ripetersi, aggravando i disagi. Che ci sia un terreno da recuperare in fretta è risaputo. Dal primo al secondo ciclo di istruzione tutti i genitori, e gli stessi ragazzi, si sono resi conto dei limiti della scuola da remoto. l’ora di insegnamento non è mai intera, con la connessione va e viene, i ragazzi si stancano prima. Le linee guida sulla Dad, ora Did, sono fissate lo scorso agosto. Per le superiori è stata fissata una percentuale minima di didattica da fornire agli studenti. Almeno 20 ore settimanali in modalità sincrona con l’intero gruppo classe, con possibilità di prevedere ulteriori attività in piccoli gruppi o proposte in modalità asincroma. Alle elementari si scende a 15 ore settimanali di didattica sincrona con tutta la classe (10 ore per le prime classi della primaria, 2 ore al giorno.).

Cosa succede con la scuola ridotta

Gli effetti di tutta questa scuola "ridotta" sono drammatici: a livello internazionale, i primi studi, rivelano gap formativi stimati in un range dal 35 al 50% in matematica e anche nella propria lingua di indirizzo. Senza contare le ripercussioni sulla socialità e la psiche, non trascurabili. Patrizio Bianchi, è consapevole dei limiti di questo. Dopodomani ne parlerà con i sindacati, avviando così il tavolo di confronto che dovrà portare anche a rinnovare il Ccnl. Allo stesso tempo, Bianchi ha fatto partire, con tempo dilatati le prove Invalsi per le quinte superiori. Le prove Invalsi, in italiano, matematica e inglese, servono per capire l'entità dei danni; e ha affidato ad una commissione di esperti il compito di individuare delle soluzioni.

Le idee sul tavolo, patti educativi e contratti rigidi

Diverse le idee: lasciare all’autonomia delle scuole e dei singoli insegnanti, attraverso i consigli di classe, il compito di capire le eventuali carenze. Inoltre, coinvolgere docenti, ma anche territori, comunità, terzo settore, su possibili interventi di recupero di socialità e apprendimenti. Con la partenza appena possibile e perché no anche con sconfinamenti in estate. Non si tratta di tenere gli studenti in aule infuocate, bensì di un progetto più articolato, all’interno dei cosiddetti «patti educativi di comunità».

Cosa prevede il Ccnl?

Il Ccnl stabilisce che l’attività di insegnamento si svolga nell’ambito del calendario scolastico regionale delle lezioni. 25 ore settimanali per l'infanzia fino al 30 giugno, 22 ore per la primaria, 18 ore per medie e superiori. Nell'articolo 29, vengono indicate le attività funzionali all'insegnamento che sono: preparazione delle lezioni ed esercitazioni, correzione degli elaborati, colloqui con le famiglie, partecipazione alle riunioni di collegi docenti. Si aggiungono, consigli di classe, scrutini ed esami. Insomma, tutte le attività obbligatorie.

Retribuzione e attività

Due gli aspetti molto delicati: Il primo, è la bassa retribuzione dei docenti italiani, fanalino di coda nell’Ue. L'altro, terminate le lezioni o le attività obbligatorie, ai prof non si possa chiedere altro fino ad agosto. In realtà, le ferie degli insegnanti non sono, sulla carta, così lunghe: da Ccnl, 30 giorni, per i neo assunti, e 32 giorni per tutti gli altri, più 4 di festività. Come si arriva a due mesi di ferie? Attraverso l'applicazione del Ccnl. In linea generale funziona così: Un prof deve andare a scuola se c’è qualcosa da fare, o di già programmato nel piano delle attività predisposto ad inizio anno scolastico. Ad agosto le attività sono ferme, a luglio basta prendere ferie o non avere attività obbligatorie da svolgere. Al momento, i corsi di recupero non rientrano nelle attività obbligatorie. Ci sarebbe da chiedere un po' di flessibilità ai professori? (Fonte IlSole24Ore) Leggi anche: Il virus circola nonostante la zona rossa. Buono solo il numero di guariti Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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