Don Patriciello
Don Patriciello

Benevento ha ospitato un momento di grande ispirazione sociale e culturale con l’intervento di don Maurizio Patriciello, noto prete anticamorra, che ha inaugurato il corso di formazione dell’Associazione “Res Publica – Mino Izzo”. 

Durante l’evento, il sacerdote ha rivolto un accorato appello ai giovani, invitandoli a ripudiare la violenza e a riscoprire l’amore per la vita. In questo contesto, ha parlato con franchezza della crescente emergenza legata alla violenza giovanile, riferendosi agli episodi che nelle ultime settimane hanno portato alla ribalta nazionale casi di aggressioni e violenze tra giovanissimi.

L’allarme di Don Patriciello: “Questi ragazzi non amano più la vita”

Don Patriciello, visibilmente commosso e coinvolto, ha sottolineato come i giovani sembrano avere smarrito il valore della vita. “Quanto accaduto è raccapricciante,” ha dichiarato, riferendosi ai recenti episodi di aggressioni e scontri. “Sembra che questi ragazzi non amino più la vita e che non sappiano più litigare senza passare subito alle armi.” Questo tragico fenomeno, secondo il prete, è in parte una responsabilità del mondo adulto che avrebbe, involontariamente o meno, “armato i giovani”.

Don Patriciello ha poi lanciato una provocazione agli adulti, domandandosi come i ragazzi riescano a reperire così facilmente armi e strumenti di violenza: “Queste armi, dove le hanno prese? E gli adulti, dove erano?” Per il sacerdote, questo è un interrogativo che non può essere ignorato, ed è necessario, a suo dire, che i genitori e la comunità facciano un profondo esame di coscienza, ammettendo i propri errori e lavorando a una svolta educativa.

Dialogare e ascoltare i giovani: l’obiettivo di Don Patriciello

Secondo don Patriciello, la chiave per contrastare la crescente violenza giovanile risiede nel dialogo e nell’ascolto. “È necessario sentire i ragazzi, ascoltarli davvero e parlare la loro lingua,” ha affermato. Il prete ha ricordato il caso dei giovani di San Sebastiano al Vesuvio, che erano “terrorizzati” dai continui episodi di violenza. Don Patriciello invita quindi a fornire ai giovani strumenti che permettano loro di riconoscere e evitare le “trappole” della criminalità, suggerendo che questa è una responsabilità diretta di tutte le persone adulte coinvolte nella loro crescita.

Il sacerdote ha sottolineato l’importanza della politica, intesa nel suo significato più alto, come via per costruire il bene comune. Citando Paolo VI, ha detto: “La politica è la più alta forma di carità”, precisando però che si tratta della “politica con la lettera maiuscola”, ossia quella che si impegna a migliorare la società. “Quando la politica inizia a sporcarsi le mani,” ha avvertito, “ci si trova in un altro ambito”.

L’importanza dell’educazione e del dialogo sociale per formare i cittadini di domani

L’incontro si è tenuto nell’Auditorium del Seminario arcivescovile di Benevento, alla presenza di oltre 600 studenti delle scuole superiori di Benevento e provincia, dimostrando la forte attenzione dei giovani alle questioni sociali. A fare gli onori di casa, Nino Lombardi, Presidente della Provincia di Benevento, Gerardo Canfora, Rettore dell’Università del Sannio, e Sergio Barile, professore ordinario di Economia all’Università La Sapienza di Roma.

Pierpaolo Izzo, presidente dell’associazione “Res Publica”, ha spiegato l’obiettivo del corso, sottolineando l’importanza di sensibilizzare la società civile e i giovani sui temi della politica sociale e del bene collettivo. “Vogliamo coinvolgere i giovani sui problemi della politica comune e offrire loro un supporto tecnico che li aiuti a riorientare l’azione politica verso un benessere collettivo reale,” ha dichiarato Izzo.

Un messaggio di speranza per una società senza violenza

L’appello di don Patriciello ai giovani di Benevento non è solo un invito a riflettere sulla vita, ma anche un messaggio di speranza e fiducia in una generazione capace di riscoprire valori autentici e rinunciare alla violenza. La partecipazione di tanti ragazzi dimostra la volontà di ascolto e di cambiamento. In un momento in cui la società è messa alla prova dalla criminalità giovanile, parole come quelle di don Patriciello sottolineano l’importanza di riscoprire il dialogo e il rispetto reciproco come fondamenti del vivere insieme.

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