Camorra, killer si laurea in carcere con 110 e lode: nella tesi confessa altri 3 omicidi
CAMORRA. Catello Romano, noto ex sicario della camorra coinvolto nell'omicidio di un consigliere comunale nel 2009, ha ottenuto una laurea con il massimo dei voti, 110 e lode, e menzione accademica mentre era detenuto in carcere. La sua tesi, intitolata "Fascinazione criminale" in Sociologia, ha spalancato un capitolo oscuro della sua vita criminale.
Nel suo intervento, Catello Romano ha dichiarato: "Mi chiamo Catello Romano, ho 33 anni e sono in carcere da 14 anni ininterrottamente. Ho commesso crimini orrendi e sono stato condannato per diversi omicidi di camorra. Quella che segue è la mia storia criminale."
L'omicidio del consigliere comunale del Pd, Gino Tommasino, risale al 3 febbraio 2009, quando Romano aveva solamente 18 anni. Era parte di un commando di assassini guidato da Renato Cavaliere, noto come un spietato killer al servizio del clan D'Alessandro. Tuttavia, Romano è l'unico membro di questo gruppo a non essersi pentito e a non aver collaborato con la giustizia. Altri membri del commando, come Salvatore Belviso e Raffaele Polito, hanno scelto di pentirsi e collaborare con le autorità.
Camorra, la tesi di Catello Romano
Nella sua tesi, Catello Romano ha esplorato le tematiche legate alla rieducazione e al cambiamento dei detenuti nel contesto carcerario. Nonostante il suo passato criminale, ha intrapreso un percorso di studio e conversione religiosa all'Islam, dimostrando un impegno notevole nella sua ricerca di redenzione.
Tuttavia, vale la pena notare che Romano ha ammesso nella sua tesi di aver commesso altri due omicidi per i quali non era mai stato processato. Queste rivelazioni potrebbero avere conseguenze legali significative.
La storia di Catello Romano solleva importanti questioni sulla rieducazione e il perdono nel sistema penitenziario e sottolinea l'importanza di esaminare attentamente i percorsi di detenuti che cercano di cambiare la loro vita mentre sono dietro le sbarre.